Parrocchie

Quattrostrade in festa per il 60° della prima pietra della chiesa

Sabato 18 marzo il quartiere Quattrostrade si prepara a celebrare un anniversario importante: i sessant’anni dalla posa della prima pietra del complesso parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù

La comunità del quartiere Quattrostrade si prepara a celebrare un anniversario importante: i sessant’anni dalla posa della prima pietra del complesso parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù.

Sabato 18 marzo alle 17.30 verrà in parrocchia il vescovo monsignor Vito Piccinonna, accolto dal parroco don Francesco Salvi e dai parrocchiani, per una celebrazione eucaristica e l’apposizione di una targa in memoria di colui che fu l’artefice dell’edificazione del complesso: l’indimenticato monsignor Giuseppe Raccagli.

Il sacerdote dai natali lombardi giunto a Rieti (dove ricevette l’ordinazione presbiterale nel 1943 in Cattedrale), dopo le prime esperienze pastorali in città (a San Michele Arcangelo) e nell’alta valle del Turano (Ascrea e Paganico), venne inviato nel sobborgo allora denominato delle Tre Strade per impiantarvi una presenza pastorale a partire praticamente dal nulla. Lo ricorda l’apposito opuscolo preparato per l’occasione: «Don Giuseppe si trovò una casa per abitare, dove sarebbe rimasto per cinque anni pagandosi l’affitto. Nell’arco di un mese cercò di arrangiarsi per reperire i mezzi e costruire un ambiente di 15×7 mq ed adibirlo a chiesa; così nel Natale del 1959 poté celebrare sotto il tetto soltanto, senza porta, né finestre e né pavimento. Cominciò a celebrare la Messa nel prato dove ora c’è il monumento ai caduti; poi dalle suore di Villa Cabrini sempre generose e ospitali. Passò poi presso un garage messo a disposizione dal sig. Antonio Cervelli, proprietario del Mulino oggi di fronte alla chiesa; ma la speranza che ardeva nel cuore di don Giuseppe era quella di poter edificare una chiesa vera e propria».

E con molta fatica e molta caparbietà, come delineato nella sintesi storica che si può leggere in tale opuscolo, il volitivo prete – a cui è da alcuni anni intitolata una via nel quartiere – procedette nella realizzazione della chiesa dedicata al Cuore di Cristo e dei locali (canonica, salette e salone parrocchiale) che la circondano.

Il ricordo di monsignor Raccagni è tuttora vivo in tante persone di Quattrostrade, come sottolinea, nell’introduzione all’opuscolo, don Francesco: «Evidentemente il seme gettato anche tra difficoltà, incomprensioni e addirittura qualche calunnia, ha portato il suo frutto», scrive l’attuale parroco, spiegando come ha voluto, «cogliendone anche il desiderio nel cuore di tanti, approfittare dei sessant’anni dalla posa della prima pietra della chiesa per celebrarne il ricordo e collocare una stele nella chiesa stessa, che resti a perpetua memoria della sua opera».

Piena gratitudine a don Giuseppe che ha inaugurato un cammino di vita parrocchiale gestito per molti anni, fino al 1985, quando lasciò Rieti per ritirarsi nella nativa Gussago, nel bresciano, con i familiari. Cammino continuato con i presbiteri succedutesi in parrocchia – don Cesare Silvi, don Giacomo Napoleoni, don Filippo Sanzi, monsignor Mariano Assogna, don Giovanni Gualandris, fino all’attuale parroco, che assieme alla comunità parrocchiale si prepara a vivere questo “memoriale”.