Primo Maggio, i sindacati: è tempo di un discorso unitario

Primo Maggio - Conferenza Stampa 2013

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa di presentazione del Primo Maggio reatino. Dietro al tavolo, assieme ai segretari generali provinciali dei sindacati Tonino Pietrantoni (CGIL), Alberto Paolucci (UIL) e Marco Palmerini (UGL), c’era Enzo Antonacci, presidente della Pro-Loco di Belmonte in Sabina.

Può sembrare un accostamento atipico, e forse lo è. Eppure una logica non manca: è nella voglia di guardare al territorio, di cominciare a rimettere insieme i frammenti di una “questione-lavoro” dispersa in mille contraddizioni.

«Circa il 72% dei nostri giovani – ha detto Pietrantoni introducendo l’incontro – credono che il loro futuro non sia qui». Ovviamente non è un buon segnale, né è il solo: «le vertenze aperte – ha sottolineato il segretario CGIL – sono tante. L’obiettivo è di rimettere insieme un discorso unitario, di mettere insieme le singole vertenze e farne un’unica forza. Dobbiamo provocare gli interventi delle istituzioni: noi siamo pronti con le nostre proposte».

Un’ottica di ricomposizione che non fugge agli organizzatori. «È singolare – ha detto infatti Antonacci – che una Pro–Loco si preoccupi dei problemi del lavoro. Ma i soci della nostra associazione vogliono dare un impulso diverso al ruolo che le compete». Il luogo scelto per la manifestazione, spiega il presidente della Pro-Loco di Belmonte, prende un significato tutto particolare quando si parla di promozione del territorio. Infatti la zona «avrebbe dovuto essere destinata alle attività produttive». La scelta corrisponde quindi alla voglia di testimoniare «attenzione alla situazione del lavoro e dei lavoratori», ma anche di richiamare la portata di una crisi che soffoca pure l’impresa.

Da parte sua Paolucci riparte dalla grande manifestazione dello scorso anno e dai problemi concreti sul tavolo: «occorre rifinanziare la Cassa Integrazione in deroga, grazie alla quale tanta parte della nostra gente finora ha retto il colpo della crisi; è necessario che il nuovo governo si faccia carico dei diritti degli esodati; vanno rinnovati i contratti dei precari delle pubbliche amministrazioni». E ancora: «è necessario sostenere le imprese: sono il cuore del Paese, bisogna colpire l’evasione fiscale per trovare le risorse per il lavoro, e restituire ai pensionati quanto gli è stato negato dal governo precedente».

«Non vi parlerò della crisi – ha detto invece Palmerini – i mie colleghi hanno già tracciato un quadro esatto. Semmai è il caso di porsi l’interrogativo di cosa voglia dire festeggiare il Primo maggio nel 2013. Credo sia una occasione utile per parlare di tutto ciò che oggi ostacola il lavoro. Oggi sono tantissime le persone in difficoltà. Il progetto della Pro–Loco può aiutare ad avere una vista d’insieme di tutti i problemi e di tutte le proposte di soluzione».

In qualche modo le organizzazioni sindacali reatine sono sembrate consapevoli della specificità della crisi economica locale. E con il suo affanno ultradecennale, il caso Rieti potrebbe avere qualcosa da dire a tutto il Paese sulle conseguenze delle crisi e magari pure sui rimedi. Ma ci vuole il lavoro di gruppo, la ricerca di unità. Non è tempo – hanno detto i tre sindacalisti – di iniziative individuali.