La Valle del Primo Presepe

Più luce nell’acqua come segno di speranza

Venticinque anni di vita per il presepe subacqueo delle Sorgenti di Santa Susanna: una tradizione rinnovata di anno in anno attraverso la forza di un messaggio di gioia e luminosità quest'anno ancor più sentito e partecipato

Un Natale di luce. L’ha chiamato così, il sindaco di Rivodutri Michele Paniconi, questo Natale tanto diverso da tutti gli altri.

Diverso nella forma, certo, considerando la nostra lotta quotidiana contro un nemico invisibile che, ormai da mesi, sta minando la nostra sicurezza fisica ed emotiva. Ma la sostanza resta invariata, come restano invariate, sotto il livello d’acqua delle purissime Sorgenti di Santa Susanna, le grandi statue di vetroresina posizionate dai sommozzatori.

Un messaggio, quello del presepe, quest’anno non solo invariato, ma addirittura più forte e potente. L’anno scorso fu la visita del Papa a Greccio, con la sua lettera apostolica Admirabile Signum, a ricordarcelo. Oggi, quel messaggio non solo è ancora vivo, ma va amplificato dentro i nostri cuori e nelle nostre case. Lui è nato nella greppia, tra la paglia: noi potremmo dunque rinunciare alle nostre abitudini, ai nostri consueti svaghi, per il bene di tutti e ciascuno?

«Non potremo riunirci e festeggiare, ma questo non significa che non si potrà, comunque sia, vivere il più serenamente possibile l’atmosfera natalizia» ha detto il primo cittadino durante la piccola e intima cerimonia d’inaugurazione dell’edizione numero venticinque del presepe subacqueo.

«Si potranno inoltre ammirare, per tutto il periodo delle feste, i giochi di luce nelle piazze principali del comune, che saranno così abbellite e riscaldate dal clima natalizio. E non mancherà, ovviamente, il presepe, elemento tradizionale del Natale di Rivodutri, declinato nelle sue mille sfaccettature», ha proseguito il sindaco.

Realizzato con la Pro Loco ed il Club Sommozzatori di Rieti, l’originale e storico presepe è stato acceso sabato 12 dicembre, alla presenza del vescovo Domenico, di poco pubblico e con qualche piccolo intermezzo musicale. Le riprese effettuate dal drone hanno però permesso a tutti i cittadini di assistere in diretta, attraverso i canali social del Comune, allo spettacolo di luci e acqua. Dopo la benedizione, il vescovo ha rimarcato del parole del sindaco, sottolineando quanto questa installazione, che ormai vanta un quarto di secolo di vita, intenda preservare la memoria del presepe in una forma molto originale.

«Ricordiamo che quel Bambino nacque nell’imprevedibilità – ha detto monsignor Pompili – dunque non lasciamoci annientare ma accettiamo questa sfida da cui usciremo ricondotti all’essenziale». In conclusione, l’accenno all’annus horribilis che stiamo vivendo, ma senza dimenticare che sarà anche un anno che ci avvicina agli ottocento anni dal primo presepe di san Francesco, ricorrenza che per il nostro territorio può essere una meta da guardare insieme sia per divulgare le nostre radici che per investire sul territorio.

Niente bambini a cantare per il vescovo, quest’anno: solo qualche poesia letta attraverso uno schermo come veicolo di gioia e sorrisi. Eppure, il momento è stato comunque molto emozionante.

«Soprattutto in questi giorni, abbiamo bisogno in modo particolare di sentimenti», ha concluso il sindaco. «In un periodo tanto complesso in cui qualsiasi iniziativa sembra essere ostacolata, è ancora più importante non perdere la fiducia nel futuro, e cercare di renderlo meno buio».

Ed è stata questa, per il suo venticinquesimo compleanno, la missione del presepe subacqueo di Rivodutri: portare luce nei cuori delle famiglie, nei bambini, nei malati.

La Natività sommersa, sovrastata di fili di luci color oro, si è illuminata delle tinte del Tricolore, come simbolo di unione nazionale, di memoria per le vittime del virus e di fiduciosa speranza per momenti migliori.