Scuola

Pianeta blu: studenti del Rosatelli sul podio nell’hackathon per riscoprire il mare

Dall’8 al 10 ottobre, cinque team di studenti laziali si sono incontrati su un veliero del WWF: tra loro anche alcuni alunni dell'Istituto Celestino Rosatelli di Rieti

Dall’8 al 10 ottobre, cinque team di studenti laziali si sono incontrati su un veliero del WWF, la più grande organizzazione mondiale che opera in difesa dell’ambiente e delle specie a rischio.

Gli studenti non si conoscono, sanno però che dovranno confrontarsi in un hackathon sulla sostenibilità marina senza precedenti, organizzato per il Ministero dell’Istruzione dalla Scuola Polo “IIS Einaudi” di Roma. Obiettivo: rafforzare la consapevolezza della biodiversità, della sua importanza, della sostenibilità ambientale, della blue economy.

Il mare diviene così il luogo in cui esercitare la propria civitas, l’arena in cui l’intelligenza individuale si trasforma in collettiva, per la salvaguardia di un bene preziosissimo per l’intero genere umano. Apprendimento esperienziale, team working, cooperative learning: tutto il meglio dell’outdoor learning coniugato con le metodologie didattiche più innovative.

Ed è proprio in questa arena che gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Celestino Rosatelli di Rieti sanno affermarsi ancora una volta.

Il team, composto da Pierluigi Colalelli e Vita Bielia, dell’indirizzo C.A.T., Emma Boncompagni della terza Liceo Scientifico Quadriennale e Riccardo Racos della quinta Elettronica, ha visto affermarsi come vincitori i giovani Emma e Riccardo che, insieme a due compagni dell’Istituto “Dalla Chiesa” di Montefiascone e dell’Istituto “Einaudi” di Roma, hanno prodotto un video promozionale di sensibilizzazione sul rispetto dell’ecosistema marino.

Talmente bello ed incisivo da meritare di essere pubblicizzato dal WWF. Talmente emozionante da far ben sperare per il futuro del nostro paese e del nostro pianeta. Perché non è vero che i giovani sono superficiali e disinteressati a temi tanto scottanti, bisogna solo muoverne le corde giuste.

Lo si fa con una didattica innovativa che trasforma i saperi in competenze da toccare con mano e da vivere con i cinque sensi. Il Rosatelli, ancora una volta, c’è.