Ricostruzione

«Passaggi»: strategie a più voci per il rilancio delle aree interne

Presentato presso “Le Tre Porte” l’ultimo numero della rivista “Passaggi”, con l’intervento di molti ospiti coordinati dall’avvocato Gianfranco Paris

Ha avuto luogo ieri, venerdì 18 ottobre, presso la sala conferenze de “Le Tre Porte” il quarto appuntamento per la presentazione dell’ultimo numero della rivista “Passaggi”, che ha visto l’intervento di molti ospiti coordinati dall’ avvocato Gianfranco Paris.

Proprio l’avvocato Paris ha spiegato la composizione della rivista: «gli interventi presenti in essa, assomigliano più a un saggio che a un articolo perché ogni argomento viene sviluppato a più voci. L’argomento base di questo numero si riferisce alla mappa dei finanziamenti offerti da Bruxelles e di come le diverse regioni, in particolare l’Umbra e il Lazio, non siano state sempre in grado di sfruttarli al meglio. Accanto alla rivista cartacea- ha concluso- è nato da poco un notiziario online attraverso il quale gli utenti possono partecipare attivamente, creando così un linea continua di discussione».

L’obiettivo principale della serata è stato quindi quello di dimostrare l’importanza di superare la limitante concezione dei confini regionali, considerati come oggetto di separazione più che di dialogo tra una regione e l’altra, per sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’ Unione Europea.

A tal proposito il segretario dell’Unione Civica per Terni, Roberto Rivelli, ha affermato che «si sta combattendo una battaglia conto il regionalismo che si è trasformato sempre di più in un accentramento basato sul capoluogo di regione che, per questo, ha assunto le caratteristiche di una vera e proprio capitale. Da qui, la collaborazione con CIVITER nasce per by-passare i confini regionali per creare un collegamento economico tra i territori contro un sistema».

A questo punto la parola è passata all’ingegner Daniele Rinaldi che ha presentato una panoramica sui fondi europei attuati e attuabili tra Rieti e l’Umbria. «Il fallimento di alcuni progetti effettuati negli scorsi anni, è da rintracciarsi in una leadership molto carente nel riuscire a collegare la dimensione europea a quella delle regioni. Calare dall’alto questi progetti, senza un humus che provenga dall’intimo delle province, rischia di attrarre solo finanziamenti che poi diventeranno delle cattedrali nel deserto. Perciò, dobbiamo cercare delle nuove linee di confine che ci permettano di uscire dalla regione e di costruire nuove partnership internazionali».

Il professor Bartolomeo Schirone dell’ università “La Tuscia” di Viterbo, si è invece soffermato sulle barriere che non consentono un rapporto equilibrato tra gli atenei delle diverse regioni. «Pur essendoci una conferenza regionale per le università che ha il compito di armonizzare l’offerta formativa, di fatto questa risulta essere come una “guerra” alle università delle altre regioni. Questo ostacolo – ha proseguito- può essere superato solo dal basso e non attraverso un’azione politica».

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata ad una sere di interveti mirati a dimostrare l’effettiva realizzazione di progetti che prendono vita tra diverse regioni. La prima ad intervenire è stata Barbara Romiti, dell’Associazione Culturale Anima Acqua, che ha illustrato come l’associazione intervenga sulla promozione del territorio attraverso i cammini, concentrandosi in particolar modo su quello di San Francesco che collega La Verna a Roma.

Di tutt’altra natura il Cammino dei Briganti, presentato da Alberto Liberali, che si sviluppa tra la provincia di Rieti e L’Aquila. «Il brigantaggio- ha dichiarato- era un’attività che si svolgeva nel confine tra il Regno Borbonico e lo Stato Pontifico e ripercorrere quei sentieri significa raccontare la storia del territorio, valorizzandone le sue ricchezze».

Dopo le testimonianze di Giuseppe Ricci e Nicola Laurenti, si è conclusa la prima parte dell’incontro che ha visto, dopo la pausa della cena, l’aprirsi di una tavola rotonda operativa volta sia all’approfondimento degli argomenti trattati precedentemente che alla discussione sul tema del turismo lento.