Parrocchia di Quattro Strade: comunità «nel Vangelo e nella carità»

Si chiama «Le parrocchie si raccontano» la rubrica di «Famiglia Cristiana» che questa settimana ospita un ricco servizio sull’esperienza tutta reatina di quella del Sacro Cuore a Quattro Strade. Una parrocchia di periferia, racconta il pezzo, «di anziani e di giovani che vanno via». Lo spiega bene il parroco, don Mariano Assogna: «La scuola elementare aveva tre classi, ora si fanno capriole per non chiuderla e così anche il catechismo, i battesimi sono pochissimi».

Ma questo non deve stupire: la parrocchia risale al 1963, «quando dai paesi della montagna la gente scendeva verso la città, anni del boom e di altre speranze». Oggi la situazione è cambiata, la prospettiva dei 3.000 residenti attuali sembra più dura, «eppure – sottolinea il servizio di «Famiglia Cristiana» – don Mariano resiste e la parrocchia è specchio di tenacia e anche di cocciutaggine».

Infatti le attività non mancano: ci sono gli scout, l’Azione cattolica, il gruppo che si occupa della liturgia e degli arredi della chiesa, “le fioriste”, perché, osserva don Mariano, «la bellezza è importante quando si racconta il Vangelo».

Quanto alle difficoltà del quartiere, si cerca di affrontarle puntellando la comunità con la solidarietà: c’è chi fa la spesa anche per il vicino che ha perso il lavoro e chi guarda anche lontano, sostenendo l’adozione a distanza e gruppo missionario. Soldi di poveri per i poveri: «Ogni offerta è un sacrificio, io lo so – spiega don Mariano – ma è così che una comunità cresce nel Vangelo e nella carità».

 

 

 

One thought on “Parrocchia di Quattro Strade: comunità «nel Vangelo e nella carità»”

  1. Don Marco

    leggendo questo articolo non posso non sottolineare con stupore, la totale assenza di Don Cesare Silvi e Don Giacomo Napoleoni, succeduti come parroci in solido a Don Giuseppe Raccagni nella guida della Parrocchia del Sacro Cuore per quindici anni fino al loro trasferimento a Campoloniano. Come si può baipassare l’opera pastorale dei due sacerdoti sopra citati? grazie a loro la Comunità di Quattro Strade ha visto momenti di svolta e di sviluppo sia dal punto di vista pastorale che strutturale, come non ricordare i promi grandi lavori di restauro: il rifacimento dell’interno e dell’esterno della Chiesa; dei locali del catechismo e del teatro parrocchiale; della casa parrocchiale; del campanile e della cella delle campane? Quanta l’attività missionaria e caritativa iniziata e portata avanti con forza dai due ex Fidei Donum che presero Quattro Strade appena tornati dalla missione in Equador? è non posso non tenere presente l’impegno per la pastorale giovanile e vocazionale che i due sacerdoti hanno saputo mettere in atto, i campi scuola (due all’anno) che hanno visto la partecipazione di tanti ragazzi e ragazze della Parrocchia (sottoscritto compreso) che sono stati accompagnati con cura e amore nell’età adolescenziale e giovanile. La cura capillare degli anziani e dei malati ai quali non mancava mai il conforto e la presenza del sacerdote. Certo Don Cesare e Don Giacomo forse hanno dato fastidio ad alcuni per le loro posizioni a volte scomode da accettare… scomode come quelle dei missionari che hanno saputo rischiare la vita per amore di Cristo e del Vangelo, ma alla fine scomode come tante volte lo è il Vangelo. Quindi non ci riduciamo a costruire la storia di una parrocchia secondo alcuni punti di vista oscurando completamente persone che per quella parrocchia hanno dato la vita!

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