Papa Francesco: udienza, chiamare Dio “Padre” è “grande rivoluzione” del cristianesimo nella “psicologia religiosa”

“Chiamare Dio col nome di ‘Padre’ non è per nulla un fatto scontato”. Lo ha fatto notare il Papa, che durante l’udienza di oggi,

davanti a 15 mila fedeli, si è soffermato sulla preghiera del Padre Nostro. “Saremmo portati ad usare i titoli più elevati, che ci sembrano più rispettosi della sua trascendenza”, ha spiegato Francesco: “Invece, invocarlo come ‘Padre’ ci pone in una relazione di confidenza con lui, come un bambino che si rivolge al suo papà, sapendo di essere amato e curato da lui”. “Questa è la grande rivoluzione che il cristianesimo imprime nella psicologia religiosa dell’uomo”, ha esclamato il Papa: “Il mistero di Dio, che sempre ci affascina e ci fa sentire piccoli, però non fa più paura, non ci schiaccia, non ci angoscia”. “Questa è una rivoluzione difficile da accogliere nel nostro animo umano”, ha ammesso Francesco: “Tant’è vero che perfino nei racconti della Risurrezione si dice che le donne, dopo aver visto la tomba vuota e l’angelo, fuggirono via, perché erano piene di spavento e di stupore. Ma Gesù ci rivela che Dio è Padre buono, e ci dice: ‘Non abbiate paura!”