“Voler addomesticare la Parola di Dio è cosa di tutti i giorni”. A constatarlo è stato il Papa, che nell’omelia della Messa finale della Gmg di Panama, al Metro Park, ha osservato che “anche noi possiamo correre gli stessi rischi della gente di Nazaret, quando nelle nostre comunità il Vangelo vuole farsi vita concreta e cominciamo a dire: ‘ma questi ragazzi, non sono figli di Maria, di Giuseppe, e non sono fratelli di?… Questi non sono i ragazzini che abbiamo aiutato a crescere?… Quello là, non era quello che rompeva sempre i vetri col suo pallone?’. E uno che è nato per essere profezia e annuncio del Regno di Dio viene addomesticato e impoverito”. “Voler addomesticare la Parola di Dio è una tentazione di tutti i giorni”, ha aggiunto a braccio. “E anche a voi, cari giovani, può succedere lo stesso ogni volta che pensate che la vostra missione, la vostra vocazione, perfino la vostra vita è una promessa che vale solo per il futuro e non ha niente a che vedere col vostro presente”, ha ammonito Francesco: “Come se essere giovani fosse sinonimo di ‘sala d’attesa’ per chi aspetta il turno della propria ora. E nel ‘frattanto’ di quell’ora, inventiamo per voi o voi stessi inventate un futuro igienicamente ben impacchettato e senza conseguenze, ben costruito e garantito con tutto ‘ben assicurato’”. “Non vogliamo offrire a voi un futuro di laboratorio: è la ‘finzione’ della gioia”, ha commentato il Papa: “Così vi ‘tranquillizziamo’ e vi addormentiamo perché non facciate rumore, perché non facciate domande a voi stessi e agli altri, perché non mettiate in discussione voi stessi e gli altri; e in questo ‘frattanto’ i vostri sogni perdono quota, cominciano ad addormentarsi e diventano ‘illusioni’ rasoterra, piccole e tristi , solo perché consideriamo o considerate che non è ancora il vostro adesso; che siete troppo giovani per coinvolgervi nel sognare e costruire il domani”. “E così continuiamo a procrastinare: a molti giovani piace questo”, il commento a braccio: “Per favore, aiutiamoli a fare in modo che non gli piaccia, perché riescano a vivere l’adesso di Dio”