Samaritano

Oltre i Muri: incontri di riflessione sulla migrazione e l’integrazione

Il film italiano recentemente candidato all’Oscar diretto da Matteo Garrone, una pellicola preziosa non solo per il suo valore artistico ma per il carattere divulgativo, per la riflessione che pone circa mondi lontani eppure vicini e modi diversi di essere giovani, ha ispirato gli incontri nelle scuole recentemente proposti dal progetto SAI, in cui giovani italiani e stranieri si rispecchiano nella comune ricerca di lasciare un segno, di essere vivi e conquistare un pezzo di mondo.

Negli ultimi mesi il progetto SAI ha incontrato i ragazzi degli istituti superiori di Rieti in occasione di alcuni approfondimenti proposti dagli insegnanti: il primo invito è stato quello da parte dell’Istituto di Istruzione Superiore “Elena Principessa di Napoli”, presso il quale sono stati realizzati due incontri prima delle festività natalizie; all’inizio di febbraio ha fatto seguito l’incontro con il “Circolo dei lettori Rosatelli” presso l’omonimo Istituto; alla fine del mese appena trascorso è stata la volta del Liceo Artistico “A. Calcagnadoro”.

Per molti ragazzi reatini il primo incontro con il mondo dell’accoglienza è avvenuto nel corso della mostra “Oltre i muri”, allestita sotto gli Archi del Palazzo Papale nel mese di settembre 2023. Il percorso tematico della mostra, realizzata dalla Comunità missionaria di Villaregia ed animata dalle operatrici del SAI (Sistema di Accoglienza e integrazione), progetto del Comune di Rieti, Assessorato alle Politiche Sociali e gestito da Il Samaritano odv, descrive il mondo in cui viviamo in termini di disuguaglianze raccontando i motivi che sono alla base dei viaggi intrapresi dai migranti di tutto il mondo e le difficoltà, i muri concreti e astratti che limitano la libertà delle persone: una riflessione che pone l’accento non solo su quei diritti mancanti per la maggioranza degli abitanti della terra ma anche sulle libertà che noi acquisiamo alla nascita in quanto cittadini di uno stato europeo e di cui solitamente non siamo consapevoli.

La visita guidata alla mostra, che ha coinvolto diverse istituzioni e realtà (fra queste anche l’Istituto “G. Pascoli” di Rieti e la Onlus reatina “Loco Motiva”) ha sollecitato nei partecipanti una forte risposta ed un particolare interesse, tanto da spingere gli insegnanti accompagnatori dell’IIS “Elena Principessa di Napoli” a inserire l’incontro con il SAI all’interno del progetto di educazione civica “La cura delle istituzioni: lo status di rifugiato”. Gli incontri, proposti dal Prof. Valloni e coordinati dalle professoresse Pacifici, Balacco e Pariboni, hanno interessato tre classi quinte, due del Liceo Scienze Umane ed una del Liceo Economico-Sociale.

L’approfondimento proposto dal SAI ha riguardato in modo specifico la normativa che regola il transito di persone in Europa, la tutela del diritto di asilo e l’attuale politica europea di chiusura dei confini, mettendo in evidenza la strategia globale alla base delle azioni dei singoli attori come l’Italia. Durante i due incontri gli studenti hanno potuto incontrare direttamente dei testimoni che hanno raccontato le asperità del viaggio e si sono messi a disposizione per eventuali domande: l’incontro diretto ha rappresentato la possibilità di dare un volto ai concetti astratti, di superare la vaghezza della teoria e confrontarsi con la verità delle cose. La generale soddisfazione riportata dai ragazzi racconta un bisogno molto importante: quello di uscire dall’isolamento, del toccare con mano, di superare la rigida differenziazione fra un mondo annoiato, iper-protetto, bisognoso di stimoli ed uno a contatto diretto con la durezza della vita ma anche con la mancanza ed il desiderio di cose semplici, come quei famosi diritti che noi diamo per scontati.

I giovani italiani e stranieri hanno avuto la possibilità di mischiarsi, di condividere un momento creativo respirando la stessa aria, abbattendo il muro invisibile che continuamente li separa: Oumar e Mariama dal Senegal, Al Amin e Shadat dal Bangladesh hanno accompagnato in questa avventura mettendosi a nudo, raccontandosi e lasciandosi avvicinare.

L’incontro successivo, organizzato da suor Luisella Maino con le insegnanti coinvolte nel “Circolo dei lettori”, ha avuto luogo in orario pomeridiano presso la sede dell’IIS “Celestino Rosatelli” in viale Fassini. I ragazzi del laboratorio di lettura avevano preparato degli interventi sul tema dell’integrazione sulla scorta della lettura del libro “E tu splendi” di Giuseppe Catozzella, in cui vengono descritte le dinamiche di esclusione e pregiudizio che tipicamente possono accompagnarsi al fenomeno migratorio. Anche in questo caso poter avvicinare una persona straniera dopo averla in qualche modo immaginata, riflettuta, pensata in modo specifico ha portato i ragazzi a mettersi in ascolto, a vivere la presenza del giovane, quasi coetaneo Shadat in modo non scontato, permettendo ai presenti di conoscere la realtà raccontata in modo diretto ed emozionarsi all’udire le sue parole.

L’ultimo incontro ha avuto luogo grazie all’interessamento del Prof. Gabriele Giraldi con alcune classi quarte del Liceo artistico. In questo caso, non avendo gli studenti partecipato alla mostra “Oltre i muri”, abbiamo selezionato dei materiali per raccontare il sistema di accoglienza e la realtà dei migranti nel mondo con la partecipazione di Carolle, ex beneficiaria camerunense del nostro progetto e Al Amin, un giovane bangla impegnato nel Servizio Civile presso l’associazione Anolf; grazie ad un gioco di ruolo ragazzi italiani e stranieri hanno potuto “scambiarsi i panni” e immedesimarsi gli uni negli altri. Particolarmente toccante è stato il racconto del passaggio in Libia: i ragazzi non avevano idea di quale fosse la realtà dei paesi di provenienza e di quali insidie si nascondessero nelle attese del viaggio. Anche in questo caso la partecipazione dei ragazzi è stata massima per l’attualità e l’importanza dei temi toccati ma soprattutto per la forza delle testimonianze: un incontro che ha lasciato il segno, tanto da spingere i ragazzi e le ragazze della scuola a contattare di nuovo Il Samaritano per chiedere di partecipare all’assemblea d’Istituto, perché capire è la base fondamentale per poter interpretare il futuro, ma soprattutto un bisogno che viene da dentro, senza il quale non possiamo sentirci veramente vivi.