OGM Free, M5S al Comune: imparate a leggere

Quando una richiesta viene tacciata d’essere “l’emblema dell’impreparazione e dunque fuorviante” vi è necessità di un’urgente replica di approfondimento. La nostra richiesta era semplice: “con le firme di tutti vorremmo invitare il Comune ad avviare una seria campagna di educazione alimentare, legata al consumo e alla spesa consapevole di prodotti tradizionali e locali di qualità”.

La stessa attenzione, a cui siamo stati invitati nell’osservare lo Statuto Comunale, la chiediamo nel leggere per intero i nostri comunicati evitando di fermarsi alle prime 10 righe, e ciò avrebbe evitato questa risposta da parte degli Amministratori.

Insieme ai cittadini chiediamo l’attivazione in merito a:

  • Salvaguardare l’ambiente, la biodiversità agraria e le produzioni agricole peculiari, contrastando la coltivazione di ogm in tutto il comprensorio comunale
  • Introdurre, nei servizi di ristorazione collettiva gestiti dal comune, un sistema informativo chiaro, indicante l’eventuale presenza di ogm negli alimenti somministrati
  • Prevedere che nei bandi di gara per gli appalti pubblici di servizi e forniture alimentari destinati alla ristorazione collettiva, emanati dal comune, costituisca titolo preferenziale per l’aggiudicazione, l’utilizzo di prodotti che non contengono ogm
  • Informare attraverso incontri e comunicazioni scritte i produttori, se presenti, ed i rivenditori sul territorio comunale sui rischi di “contaminazione” nell’utilizzo e di vendita di prodotti geneticamente modificati nella catena produttiva le cui conseguenze non sono attualmente prevedibili
  • Chiedere al governo di mettere in atto tutte le azioni possibili al fine di procedere all’adozione della clausola di salvaguardia, così come previsto dall’articolo 23 della direttiva 2001/18/ce, a tutela della salute umana, dell’ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano
  • Avviare una seria campagna di educazione alimentare legata al consumo e alla spesa consapevole di prodotti tradizionali e locali di qualità

Citando l’articolo 3 comma 5, dello Statuto Comunale: «Il Comune di Rieti si definisce “Comune antitransgenico” aderendo alle iniziative nazionali ed internazionali assumendo al riguardo tutti gli atti conseguenti. Si oppone alla coltivazione ed alla sperimentazione sul proprio territorio di nuove varietà di vegetali o allevamenti di animali creati in laboratorio con manipolazione genetica, a fini di profitto economico. Si impegna a sostenere l’incremento e la diffusione di produzioni alimentari biologiche ed a sostenere un modello di agricoltura fondato sul massimo rispetto dell’ambiente e sulla valorizzazione delle produzioni pregiate e tradizionali».

A tal proposito ricordiamo che l’iniziativa non appartiene all’attuale Amministrazione come si deduce facilmente dalla nota battuta in data 1 febbraio 2003 dall’agenzia di stampa Adnkronos:

La città di Rieti si dichiara ”Comune Antitransgenico”, ponendo così una particolare attenzione a tutte le problematiche connesse allo studio e all’utilizzodi produzioni e tecnologie Ogm. Il Consiglio Comunale di Rieti – come informa Claudio Milardi, consigliere comunale, in una nota – nella seduta del 30 gennaio scorso ha approvato, con il voto favorevole dei consiglieri comunali del Polo e di alcuni consiglieri di minoranza, l’ordine del giorno presentato il 22 ottobre del 2002 dal circolo ”Oltrelinea” di Alleanza Nazionale. ‘La definizione di “Comune Antitransgenico”, senza entrare nel dibattito scientifico sui rischi derivanti dall’utilizzo degli Ogm -spiega Milardi- ma in adesione al “principio di precauzione” adottato fino ad oggi dalla Unione Europea, vuole riaffermare la sensibilità di questo territorio al rispetto ed alla valorizzazione delle proprie tradizioni socio- culturali.

Senza aggiungere altro sull’attribuzione del merito di tale iniziativa (che inequivocabilmente non spetta ai consiglieri di minoranza di allora pur avendo appoggiato la proposta) ricordiamo agli attuali Amministratori che la prontezza e l’impegno con cui hanno “appoggiato” la questione OGM Free all’epoca, non sembrano essere stati gli stessi con i quali si è contrastato l’accumulo del debito ad opera dal centro destra nello stesso periodo.

Chiediamo dunque che il nostro comune si palesi come “Comune OGM Free” attraverso azioni concrete e, contestualmente, introducendo il logo “Comune Ogm free” sulla carta intestata ed installando dei cartelli “Comune libero da Ogm” sul territorio. Sempre che chiedere di tutelare i cittadini da eventuali interessi delle multinazionali del settore sia ancora cosa lecita e non rappresenti emblema di impreparazione o iniziativa fuorviante.

Per questo continueremo a raccogliere altre firme oltre al centinaio già raccolte nel gazebo di sabato scorso, nella speranza di rendere un servizio all’intera cittadinanza.