Nuvola Rossa, in virtù dei successi ottenuti in vari drammatici scontri con gli invasori e soprattutto con la grammatica, conquistò un posto di assoluto primo piano tra i capi messaggi-di fumo del XXI secolo.
Le origini
Sebbene i dettagli del suo primo periodo di vita ci siano sconosciuti, sappiamo che Nuvola Rossa nacque vicino alla biforcazione del Cantaro, in prossimità di ciò che oggi è l’area dei Pozzi, di fronte a quella zona non integrata alla città che prese il nome di Borgo.
Tra i suoi antenati si ricorda Alce Maliziosa, una donna all’antica, dedita alla casa ed al culto degli dei Penati e Littori, esperta di blue-jeans e cipolle (di cui fece ampio commercio con l’estero) e un tale VinBrulè, di nobili origini Sabaudo-Texane.
Nuvola Rossa fu allevato nella tenda dello zio materno, il capo Vecchio Fumo (Smoke), che pare lo abbia iniziato presto all’uso del Calumet, con risultati stupefacenti.
Gran parte della giovinezza di Nuvola Rossa trascorse facendo la guerra in special modo contro gli odiati vicini Seghetta e Checcherellà, talvolta anche contro i cantaliciani.
Le prime imprese
A partire dal 1940 partecipò alla più importante campagna bellica contro gli Stati Uniti mai portata avanti da una nazione proletaria. Collaborò con tutti, uomo bianco e tribù ribelli, essendo generalmente schifato a destra e a manca.
I Soldati Blu avevano iniziato la costruzione di alcune trincee lungo la Pista dell’Orso Misha, nelle grandi praterie dell’Est, quando sopraggiunse l’inverno. Le carovane dei contadini analfabeti e dei Sociali Scalpitanti cominciarono ad attraversare il territorio dei nemici, e allora Nuvola Rossa non seppe con chi schierarsi.
Si sentì perseguitato. Non approvava la cacciata degli Uomini Rossi dalle loro terre, né la sottomissione dei Mezzadri Parabucolici della Grande Piana. Per questo lanciò una formidabile serie di sabotaggi di tutto e tutti.
Riuscì miracolosamente a scampare alla rabbia di chi voleva strozzarlo con le sue mani, e si salvò anche dalla sanguinosa distruzione del Borgo, grazie ad una provvidenziale imboscata amorosa endo-quindicinale, quando la guerra si stava spostando altrove. Inutilmente si autoproclamò terrorista.
La svolta
Mentre infuriava la battaglia, fu costretto dalle scrofole a stare rinchiuso in convento, in un angosciante clima di paura ed in costante stato d’assedio. Così, febbricitante, scrisse libri e libri deliranti, per tutto il resto dell’inverno, e nei lunghi anni successivi.
La strategia letteraria ideata da Nuvola Rossa – la cui parte più importante era tenere unite le bande degli Analfabeti contro un unico obiettivo: la Grammatica – ebbe così tanto successo da costringere i suoi poveri lettori a cercarsi dei traduttori simultanei.
Dopo anni e anni di guerriglia e di offese all’Analisi Logica, riuscì a stipulare un accordo col Comune, che pubblicò le sue bislacche opere a spese del contribuente. L’accordo sostanzialmente sanciva – finché l’erba fosse cresciuta nelle praterie – la proprietà letteraria e la stampa immediata di tutto quel che gli passava per la testa – indipendentemente dal senso – ed il diritto di scrivere sotto pseudonimo su ogni foglio e fogliaccio venisse stampato ad ovest del Cantaro, a Praga e nel Sud Dakota, comprese le Black Hills.
Inoltre ottenne, cosa assai importante, l’abbandono di ogni velleità censoria da parte dei correttori di bozze. La pace, naturalmente, non durò a lungo, perché presto i pochi Non-analfabeti si ribellarono, additandolo alle tribù circostanti come Impostore, Cialtrone e Infiltrato, e soprannominandolo Mucco di porco, che dalle parti di Poggio Bustone era quasi un elogio.
Nuove battaglie
Riprese così la guerra a colpi di metalogismi, citazioni a vanvera, anacoluti e periodi in sospeso, con la quale lanciò al vento il suo grido disperato per la fine della nazione autoctona, per l’inesorabile passare del tempo, per l’ovvio dileguarsi del Ventennio.
Nonostante i suoi disturbi mentali, riuscì a fare il giornalista-guerrigliero, testimone sgomento della vittoria di Bisonte Fiorito e del grande capo William Grossi Cani, che avevano riunificato le tribù dei Peperoni Piccanti e dei Piè di lista (più noti come Magna-magna, o Rimborsoni).
Una leggenda navaho racconta che quando William era ancora ragazzo, e giocava alla lotta coi bastoni, una veggente gli pronosticò: «tu bastone-rai». Per ragioni non ancora del tutto chiare, Nuvola Rossa non si unì a Cavallo Pazzo, Toro Seduto, Leoncino Biforcuto, Formica Claudicante e altri capi nella guerra contro l’odiata Betulla Sacra, detta anche La Nobile Ingioiellata, potente dispensatrice di altri rimborsi, provenienti dalle risorse della Riserva Regionale.
Nessuna resa
Comunque, Nuvola Rossa continuò a battersi per i bisogni e le necessità del suo popolo, anche se in modi meno marcati e drammatici, continuando a produrre editoriali farneticanti e sgrammaticati. Per tutti gli anni seguenti Nuvola Rossa si scagliò contro gli amministratori Gettoniani, di cui voleva ottenere le dimissioni e la radiazione (forma tribale di ostracismo che aveva subito lui stesso in passato). Mantenne fitti contatti con tutti, in special modo con la Questura, i guardoni e gli ex-senatori.
Temendo la presenza dell’esercito, dei servizi segreti e di veri scrittori nella sua riserva letteraria, Nuvola Rossa evitò di farsi coinvolgere dal movimento dei Nuovi Saloon, dalla Hip-hop Dance e dai corsi serali di lingua italiana per stranieri.
Uscì illeso dalla campagna di Scavi-al-sole-che-brucia, dai vari Festival e Notti Totemiche, dalle serate dedicate al Burraco, e sopravvisse financo all’amministrazione di Capo Denti Rifatti, che pure aveva ridotto le antiche tribù alla disperazione, al nichilismo ed al vasto consumo di Acqua di fuoco.
Tempi moderni
Le popolazioni erano talmente esasperate, che giunsero ad affidarsi a Simone il Furbastro, chiaro ostaggio delle Fondazioni bancarie dell’Uomo bianco. La carriera folgorante di Nuvola Rossa fu oscurata, in quel periodo, da qualche rancorosa stroncatura, e dall’affermarsi del nuovo astro nascente della letteratura locale, Lambertino Emiliofili, che pure era notoriamente un suo blando imitatore.
Gli voltarono le spalle perfino gli Anonimi Eruditi (strana tribù detta anarco-diocesana, che viveva di stenti nella zona vicino alla Frontiera), ed i Catecumeni Blu, pacifica tribù convertita al proto-cristianesimo, che introdusse nel popolo delle praterie l’amore per le… poltrone!
Nuvola Rossa, in ogni caso, insistette a battersi per preservare l’autorità dei capi come lui, contro i tempi moderni, contro le banche dirette dai bianchi, contro tutti, ma a favore di innumerevoli radio, televisioncine, bollettini, giornali e giornaletti che fossero disposti ad ospitarlo senza troppi scrupoli grammaticali.
Il declino
Vanamente provò ad opporsi alla legge che istituiva la revisione grammaticale delle opere stampate dagli Enti Pubblici, che effettivamente segnò il declino del suo dominio incontrastato sulla Stampa Universale, riducendolo man mano a scribacchiare per delle enclave sempre più piccole, fino alla piccolissima Riserva Reatina.
Morì nel 2054 e la sua lunga e complessa vita è stata testimonianza dei molti modi in cui l’uomo rosso si oppose all’occupazione dei bianchi ed alla cultura materiale e grammaticale della sua sciagurata modernità.