Nuova collocazione per la statua di San Francesco: monumento o insegna?

Per quasi novant’anni, il monumento a san Francesco ha rappresentato un elemento identitario per la città grazie alla sensibile interpretazione dello scultore Cristo Giordano Nicoletti che affidò ad un sonetto l’anelito della sua ispirazione: «O San Francesco sol di luce vera/ ch’illuminasti ogni creatura/ accogli questa povera preghiera/ Sii benigno ancor con la scultura/ mostrami il tuo sorriso tal qual era/ sì che ne splenda questa tua figura». I lavori del Plus ce lo restituiscono destrutturato, privo dell’originario basamento sostituito da un’alta predella tesa come un trampolino su una vasca, le quattro pietre evocatrici dei santuari disposte a terra su una scacchiera con la scritta “Cammino di Francesco”.

Secondo i progettisti, l’aggiunta dell’acqua costituirebbe un rinvio agli elementi delle Laudes Creaturarum. Il verde dell’aiuola era già nel primitivo assetto. Progettato tra il 1926 e il 1927, dal punto di vista burocratico il monumento era ampiamente storicizzato e avrebbe meritato di essere mantenuto per quel che era: con l’attuale riassetto, in nome di una pretesa riqualificazione, Rieti ha rinunciato ad un monumento barattandolo con un’insegna.

Scarica «Lazio Sette» (Rieti) 7 marzo 2016