NPC: intervista al preparatore fisico Roberto Carapacchi

A poco più di dieci giorni dall’inizio della preparazione atletica, parliamo con il preparatore fisico della NPC Rieti, professor Roberto Carapacchi, per conoscere meglio l’identità della squadra amaranto celeste.

Dal punto di vista puramente atletico, che squadra è la nuova NPC?

“E’ una squadra cambiata notevolmente con un’età media inferiore rispetto la stagione scorsa.  Siamo appena partiti e l’inizio è incoraggiante; posso solo ringraziare il gruppo per l’atteggiamento positivo dimostrato fin qui; in generale la squadra risponde bene alle richieste e presenta delle buone caratteristiche fisiche specifiche della pallacanestro”.
Che tipo di preparazione fisica state facendo e quanto durerà questa prima fase?

“Controllo del corpo e mobilità articolare sono elementi imprescindibili per il nostro sport e sono alla base del lavoro sin dagli inizi e per tutta la stagione.  In questa fase ci si concentra su un lavoro formativo di forza generale e di resistenza organica per sviluppare la capacità di stare in campo senza risentire troppo della stanchezza e recuperare più velocemente la fatica. Prossimamente dedicheremo maggior attenzione a lavori tipici del gioco del basket e quindi ad esercizi ad alta intensità e di breve durata, con maggior accento a proposte con alti stimoli neuro muscolari. Normalmente alla fine delle prime 4 settimane si raggiunge un livello di massimo carico che permette ai giocatori di iniziare in buone condizioni fisiche il campionato”.

Quali sono gli obiettivi che in qualità di preparatore atletico ti poni?

“Prevenzione è la parola chiave ed è alla base del mio lavoro con la squadra; la buona vecchia scuola di ginnastica ne è lo strumento principe e prima di pensare al carico penso alla funzionalità dei vari sistemi (muscolare e articolare); poi pian piano si va verso la specificità del gesto con il supporto di sovraccarichi adatti e adattati che enfatizzano la ricerca di controllo del corpo in situazioni di stress senza palla. Sicuramente la meta è il raggiungimento della “forma” migliore nel momento chiave della stagione”.
Durante la preparazione atletica stai portando i ragazzi a conoscere parti del nostro territorio: passeggiate in alta quota, defaticamento nel fiume Velino, ora il Parco degli Scoiattoli al Terminillo….

“Diversificare gli stimoli in questa prima fase è importante e dà la possibilità oltre che di sperimentare nuove forme di movimento, di conoscere il gruppo in un ambiente diverso dal parquet. A tal fine il territorio di Rieti si presta in modo particolare a nuove esperienze visto la vicinanza e la facile accessibilità alle risorse e bellezze del territorio”.