Non rubare altro Dio all’infuori di me?!

La grande partecipazione e il notevole interesse mediatico suscitato dalla doppia canonizzazione papale sembrerebbe testimoniare lo stato di buona salute del senso del sacro nel nostro tempo. Ma ad alzare un poco il velo delle apparenze si incontra un inaspettato analfabetismo religioso.

Polvere sulla Bibbia. Il libro sacro del cattolicesimo sembra destinato a coprirsi di polvere. È questa una delle conclusioni evocate dal Rapporto sull’analfabetismo religioso in Italia. Se infatti il testo è posseduto dal 70% degli italiani, meno del 30% lo consulta.

E la situazione assume sfumature comiche se andiamo a vedere le risposte alla domanda “Chi l’ha scritta?”. Un quarto afferma “Mosè” e quasi altrettanti “Gesù”. Quest’ultimo dato è coerente con il 27% del campione, certo che Vangeli e Bibbia siano la stessa cosa.

Desta preoccupazione anche lo stato pietoso delle conoscenze sulle altre religioni. L’Ebraismo si riduce alla Shoah e l’Islam al terrorismo. Un po’ anche per colpa dei media, che a loro volte su questo terreno hanno le idee molto confuse, ad esempio scambiano il popolo Sikh (monoteista) per “uomini col turbante abituati a pregare Shiva e Visnù”.

Ci sarebbero tanti altri spunti da trattare e riflessioni interessanti. Un dato impressionante è quello che riguarda i 10 comandamenti. Solo l’1% li conosce e moltissimi si fermano a “Non rubare” considerandolo il primo, che infatti risulta proprio il meno conosciuto. Insomma non stupirebbe sentire un ragazzino recitare sbrigativamente i comandamenti iniziando da un inedito «Non rubare altro Dio all’infuori di me»!

di Caterina D’Ippoliti e Samuele Paolucci