C’era una volta la Comunità Montana del Velino: ora cinque dei nove comuni hanno dato vita all’Unione dei Comuni del Velino.
«È stato un percorso che da molti mesi ha visto il tentativo di coinvolgere non solo i restanti comuni che al momento non hanno deciso di aderire (Accumoli, Amatrice, Borbona e Posta), ma anche Leonessa e Cittaducale. In cuor nostro speriamo che gli altri comuni possano quanto prima aderire anche loro. Il nostro intento è quello di mantenere la sede attuale della Comunità Montana del Velino presso Posta e appunto di poter coinvolgere nel progetto il maggior numero di comuni. Agire per il territorio, ma in chiave strategica: ecco il senso dell’idea che ci anima. Non vediamo come possano esistere diverse Unioni dei Comuni quando la desertificazione del territorio ed il calo demografico avanzano. Se vogliamo agire nell’esclusivo benessere del territorio e dei nostri cittadini, è necessario restare uniti e far prevalere l’interesse collettivo. Questo ci consentirebbe di avere un peso politico che sia in grado di migliorare la realtà dei nostri comuni. Fare il contrario, significherebbe solo perseguire meri interessi personali e personalistici, impiegare biechi mezzi per gestire e/o mantenere il potere. Crediamo che mai come in questo momento particolare, con la ricostruzione in partenza e la pandemia Covid-19 in corso, sia necessario migliorarsi e “volare alto” per cogliere insieme tutte le opportunità, le prospettive, ma anche le sfide che si presenteranno in futuro».
È quanto dichiarano i sindaci di Antrodoco, Borgo Velino, Castel Sant’Angelo, Cittareale, Micigliano.