#Me/We | Un movimento che non si ferma

«Tutto è connesso», motto del Meeting dei Giovani di Greccio, tra le altre allude ad una continuità tra il prima e il dopo di un evento che non smette di sollecitare istanze, curiosità, interesse ed opportunità concrete e di approfondimento.

È passato in fretta il Meeting dei Giovani di Greccio, ma allo stesso tempo è ancora in corso. Perché l’entusiasmo e il senso di progetto messo in moto dall’evento non si arresta, ma si va allargando e consolidando.

Lo si vede negli occhi dei ragazzi che hanno partecipato quando li si incontra nelle parrocchie. Lo si coglie dalla vitalità della pagina Facebook, che accoglie nuovi pensieri mentre va riproponendo i filmati realizzati: a poco a poco «perché non vogliamo fare scorpacciate di emozioni, ma gustarci a pieno i momenti vissuti».

Un evento di primo piano

Lo si percepisce nello stupore che l’evento ha lasciato in giro, e non solo per la visita di Papa Francesco, ma perché gli argomenti e l’approccio messi in campo a Greccio avrebbero comunque avuto la loro eco in tutto il Paese.
A partire dal fatto che al centro di tutto e a muovere per una volta i giovani c’erano davvero, preparati e consapevoli: «il #Me/We ci ha dato tantissimo, in termini di incontro, dialogo, condivisione, emozioni sin dal primo giorno!» scrivono su Facebook. «Sono state tre giornate splendide, dalla prima all’ultima. La visita di Papa Francesco è stata una pennellata di colore finale alla chiusura di un meeting incredibile! Dato, però, che eravamo allo scuro di questa sorpresa… non siamo stati certo tre giorni con le mani in mano!»

Chiesa sul campo

Insieme a loro una Chiesa sempre più immersa nella vita reale, nella concreta fatica di ogni giorno. Una Chiesa pronta ad ascoltare, interpretare, e sostenere, senza rinunciare da proporre una direzione e un “centro di gravità permanente” nel Vangelo.

Una sfida al pessimismo
Nasce da lì il sorriso, la gioia che i ragazzi oppongono ai musi lunghi, al grigio pessimismo di questi anni. E la loro non è inconsapevolezza o innocenza, ma la voglia di “starci” che ha evocato don Luigi Ciotti, l’invito a “buttarsi” arrivato da mons. Paolo Giulietti, la strategia del “mettersi in gioco” evocata da Michela Murgia e Licia Colò.

Seguire la stella

Il meeting, è cosa certa, avrà una seconda edizione dal 2 al 4 gennaio del 2017. Lo ha annunciato il vescovo Domenico e se ne sente la necessità.Ma per dare un primo seguito alla voglia di fare suscitata dalla prima edizione la diocesi ha subito aperto uno sportello informativo presso l’ufficio di «Frontiera» di Palazzo San Rufo per ricevere informazioni sui fondi europei.

A disposizione di chi ha idee alcuni beni messi a disposizione dalla Chiesa di Rieti e un team di “europrogettisti” con l’esperienza necessaria a capire cosa e come si può riuscire a finanziare con i fondi dell’Unione Europea.

Un altro modo per la Chiesa locale di aiutare i ragazzi «a fare qualcosa di più, qualcosa di buono, a intraprendere un cammino, a prendere una decisione». Ne parlava proprio Papa Francesco a Greccio nella sua visita lampo, aggiungendo che dobbiamo chiedere la grazia di scoprire ciascuno la propria “stella”.