Matteo Simeoni (Città Nuove): è arrivata l’ora che si esca da una ambiguità

«La fiaccolata di solidarietà che si è svolta ieri, promossa e sostenuta in primis dalla Diocesi Reatina, ha dimostrato una presa di coscienza da parte di tutta la cittadinanza e delle Istituzioni, sul fatto che alcune tematiche non possono più essere procrastinate ma debbono essere affrontate e risolte». Ad affermarlo è il neo coordinatore di Città Nuove del territorio Reatino, Matteo Simeoni che prosegue:

Giovani, Famiglie, Organizzazioni Sindacali, Istituzioni, ma anche Commercianti, Imprese, Artigiani si sono stretti tutti intorno ai lavoratori e alle famiglie della Schneider i quali stanno vivendo un dramma per la vertenza aperta dall’Azienda, nella consapevolezza che la perdita di un ulteriore sito produttivo significherebbe la fine dell’intero tessuto economico e sociale del territorio.

La Chiesa, con molta forza ,ha svolto un ruolo fondamentale ponendosi quale guida non solo spirituale ma anche sostanziale dell’intera manifestazione, l’accento sui valori della dottrina sociale della Chiesa ricordando i pilastri sui i quali si fonda: la centralità della persona, la famiglia, il lavoro si sono rivelati quanto mai appropriati.

Molto importante anche il messaggio accorato, rivolto alla multinazionale francese, da parte del Direttore ufficio Diocesano Problemi sociali e Lavoro Don Valerio Shango, il quale ha ricordato come il profitto è uno dei fattori ai quali l’impresa deve tendere ma non è e non può essere l’unico parametro da perseguire, ci sono altri aspetti di fondamentale importanza come la responsabilità sociale di impresa e il fattore del capitale umano da preservare.

La partecipazione di massa, il valore della solidarietà che si è manifestato ieri, la forza e il coraggio delle maestranze coinvolte in una vertenza calata come un fulmine a ciel sereno, debbono rappresentare la chiave di volta per riconsegnare una strategia e un progetto di sviluppo per l’intero Territorio.

Da ieri a mio avviso, pur nella drammaticità del momento che stiamo vivendo , Rieti ha espresso una volontà chiara, la voglia di uscire dalla rassegnazione , di ritrovare quella luce per uscire dal tunnel in cui si è incanalato il territorio da ormai troppi anni.

Negli anni purtroppo, nonostante ci siano state iniziative progettuali, per riavviare uno sviluppo socio economico nel territorio, non abbiamo riscontrato azioni di supporto e sostegno da parte degli Enti preposti, a partire dalla Regione fino ad arrivare al Governo.

Temi come infrastrutture, nucleo industriale, turismo e altro ancora no hanno trovata la giusta considerazione e sono rimasti appesi nei meandri della burocrazia degli Enti sovra provinciali senza trovare attuazione.

Il perseguimento di tali progetti resta una priorità per tutti noi, questo però non può significare che si debba restare in attesa senza adottare misure che si possono avviare dal basso e mediante azioni concrete da parte degli Enti locali.

Sul nucleo industriale per esempio, è arrivata l’ora che si esca da una ambiguità e si prenda posizione chiara su quello che si ritiene debba essere.

Ritengo che l’amministrazione Comunale, in qualità di uno dei soci di maggioranza insieme alla “Provincia” oggi più che mai è chiamata a fare una scelta politico amministrativa, tra la riaffermazione di una politica industriale seria e capace di riavviare una stagione di sviluppo e occupazione, e l’inesorabile trasformazione registratasi fin ora da nucleo industriale a commerciale.

Inoltre , preso atto in modo trasversale , che nel nucleo industriale difficilmente si insedieranno siti produttivi legati alla grande industria, ma al contrario se si vuole riavviare un percorso serio si dovrà puntare sul rafforzamento e l’insediamento di un tessuto produttivo composto dalla piccola e media impresa, ritengo che le Istituzioni locali, debbano avviare da subito una serie di progetti che puntino alla creazione di nuovi settori di sviluppo partendo dall’Artigianato locale fino allo sfruttamento delle risorse naturali intrinseche del territorio come acqua, ambiente, prodotti tipici, tradizione e cultura.

In questo senso, il “sonnecchiare” da parte dell’amministrazione Comunale, rispetto al progetto plus, che punta oltre che a una riqualificazione del centro storico ad avviare proprio politiche tese alla ricerca di ulteriori fattori di sviluppo, è un comportamento molto preoccupante e rischia di compromettere in modo definitivo il futuro non solo della città ma dell’intero territorio.

Come coordinatore di città nuove, nella consapevolezza che alcuni progetti in carico alla Regione e al Governo debbono trovare la via della concretezza, e per i quali continuerò a battermi anche in questa nuova veste, ritengo che dal territorio si debba e si possa procedere nel ridisegnare una nuova stagione di sviluppo attuando così non a parole ma con i fatti, politiche tese alla riaffermazione del valore del Lavoro.

2 thoughts on “Matteo Simeoni (Città Nuove): è arrivata l’ora che si esca da una ambiguità”

  1. Maria

    Le solte belle parole dei politici reatini….solo vuote parole.
    La Polverini ha massacrato il nostro territorio, mandando allo sfascio interi ospedali. Città Nuove è il partito della Polverini e non appare molto credibile quando parla di sviluppo.

    Una cittadina qualunque

  2. Pody

    “si dovrà puntare sul rafforzamento e l’insediamento di un tessuto produttivo composto dalla piccola e media impresa, ritengo che le Istituzioni locali, debbano avviare da subito una serie di progetti che puntino alla creazione di nuovi settori di sviluppo”

    “una politica industriale seria e capace di riavviare una stagione di sviluppo e occupazione”

    E’ proprio vero: sono parole del tutto vuote si significato concreto. La olista solfa dei politici.

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