Italia

Mattarella: non si invochi libertà per non vaccinarsi, a rischio la vita altrui

Mattarella è intervenuto sul tema della salute come bene pubblico sottolineando il dovere "morale e civico della vaccinazione". Salvini: ok il green pass per chi è a contatto pubblico

Libertà è responsabilità, non licenza di mettere in pericolo gli altri. Mentre la maggioranza battibecca su Green pass e obbligo vaccinale è ancora una volta Sergio Mattarella a dare forza alla rotta di contrasto alla pandemia indicata da Mario Draghi.

Il Capo dello Stato partecipa alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università di Pavia, tappa di quel ‘tour’ ideale negli atenei iniziato lo scorso 18 maggio a Brescia che l’inquilino del Colle intende portare avanti per tutto il semestre bianco. A contatto con studenti e professori, il presidente della Repubblica fa ancora una volta richiamo al “dovere morale e civico della vaccinazione”, ma, nel momento in cui acceso è il dibattito nel Paese, si sofferma sul confine che esiste tra autodeterminazione individuale e responsabilità sociale.

“Non si invochi la libertà per sottrarsi dalla vaccinazione, perché – scandisce severo Mattarella – quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui”. Dal capo dello Stato arriva un duro monito che segue giorni di proteste e dibattiti sul vaccino. Chi pretende di non farlo, “con l’eccezione di chi non può per salute, e di svolgere una vita normale frequentando luoghi di lavoro o svago, costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà, a rinunciare a prospettive di normalità di vita”.

La libertà, quindi, più che all’indipendenza del singolo attiene al “dovere comune della solidarietà”. Ed è grazie alla scienza – “che va sorretta in ogni tempo e in ogni circostanza” e non solo durante la pandemia – che dobbiamo oggi la possibilità di ripartire, con le scuole che riaprono regolarmente e l’economia che tenta il rimbalzo.

Mattarella loda “la stragrande maggioranza dei nostri concittadini” che si è distinta per scelte e comportamenti responsabili ma sceglie di dire la sua sugli episodi di violenza avvenuti negli ultimi giorni: “Le espressioni di minacce che affiorano in questo periodo contro scienziati, giornalisti e uomini delle istituzioni sono fenomeni allarmanti e gravi che vanno contrastati con fermezza – dice chiaro -. La violenza va sanzionata con doveroso rigore”.
Sul fronte della maggioranza, aldilà delle ipotesi sull’obbligo del vaccino – al momento secondarie – l’unica chiave per l’aumento delle immunizzazioni resta l’estensione del certificato verde. Sul tema nelle ultime ore i segnali dell’intesa politica nel Governo, in attesa della cabina di regia di giovedì prossimo, sono già arrivati. Il leader della Lega, Matteo Salvini, accoglie la proposta del Green pass per i dipendenti statali proposto dal ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta: una misura che potrebbe essere ragionevole “per chi ha a che fare con il pubblico”.

E con il Pd già favorevole all’allargamento del lasciapassare (“è la strada migliore per evitare di dover tornare a chiusure e lockdown”, dice il ministro Lavoro, Andrea Orlando), anche il capo del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte si dice “sicuramente sono favorevole a un uso maggior del Green pass come strumento anche per indurre alla vaccinazione”, ma frena sull’obbligo vaccinale: “Se sarà necessario dobbiamo considerarlo come extrema ratio”. Al contrario, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, sottolinea che invece “la soluzione migliore è adottare l’obbligo vaccinale con un provvedimento legislativo. Usare invece il Green pass è un modo per aggirare una questione che all’interno del Governo e del Parlamento non sono stati in grado di risolvere”.

Oggi riprende alla Camera l’esame del decreto Green pass, sul quale il Governo è intenzionato a mettere la questione di fiducia, aggirando il rischio di defezioni da parte di alcuni parlamentari leghisti.

Ma si guarda già oltre. E si fa sempre più concreta l’ipotesi di nuovo provvedimento con cui estendere l’obbligo a tutte quelle categorie di lavoratori nei settori dove il pass è già richiesto, agli autisti del trasporto pubblico locale e – forse – anche ai passeggeri. Di sicuro anche ai dipendenti statali. Con l’Italia senza cambi di colore per almeno una settimana (in giallo c’è la sola Sicilia, il resto della Penisola è in fascia bianca) l’obiettivo del Governo resta il raggiungimento entro fine settembre dell’80% della platea vaccinale immunizzata e aumentare progressivamente questa percentuale nel mese di ottobre per evitare altre chiusure. Ma una stretta potrebbe arrivare in alcune Regioni già a settembre: Sardegna e Calabria rischiano di abbandonare la zona bianca a causa delle alte percentuali sull’occupazione dei posti letto per Covid. Al momento i dati si mantengono per fortuna stabili: sono 5.315 i positivi ai test individuati nelle ultime 24 ore e 49 le vittime nel giorno di domenica.

da avvenire.it