Chirurgiche, di stoffa o filtranti (le famose FFP2 e FFP3). Sulle caratteristiche e sull’uso delle mascherine abbiamo imparato molto. Ma come facciamo a sapere quali prodotti, tra tutti quelli presenti sul mercato, sono davvero a norma di legge e dunque affidabili? Per aiutarvi a capire quali mascherine hanno davvero le carte in regola abbiamo preparato una guida sulle certificazioni.
A cosa fare attenzione
Non è semplicissimo capire se una mascherina, chirurgica o no, sia affidabile o meno. In molti casi le certificazioni o le garanzie che dovrebbero accompagnare questi prodotti sono assenti o, se presenti, sono sospette. Noi per primi, in più occasioni, abbiamo riscontrato che l’offerta di alcune mascherine in vendita in rete si accompagnava a certificati di dubbia validità.Per capire l’autenticità o meno dei prodotti ci sono delle verifiche che possiamo fare da soli. Ve le mostriamo tutte per ciascun tipo di mascherina: chirurgica, filtrante (FFP2 E FFP3), di comunità (ad esempio quelle di stoffa).
Mascherine chirurgiche: come capire se sono certificate?
Le mascherine chirurgiche, per legge, sono classificate come dispositivi medici. In questa categoria rientrano vari prodotti utilizzati a scopo medico-sanitario, tra cui ad esempio gli occhiali da vista, le sedie a rotelle oppure le valvole cardiache artificiali. In quanto dispositivo medico, le mascherine chirurgiche devono assicurare non solo il rispetto della normativa generale dei dispositivi medici (Dir. 93/42/CEE) ma anche soddisfare i requisiti imposti dalla norma tecnica EN 14683, che ne delinea le prestazioni minime in termini di efficacia filtrante e respirabilità.Non si tratta di aspetti formali: il rispetto di quanto stabilito dalla normativa ci aiuta a riconoscere una vera mascherina chirurgica.
Mascherine filtranti FFP2 e FFP3: come capire se sono certificate?
Le maschere filtranti facciali, per intenderci le FFP2 ed FFP3 o N95 (l’equivalente americano delle FFP2) sono dei veri e proprio Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).Un prodotto, per essere un dispositivo di protezione individuale, deve rispettare quanto stabilito nel regolamento UE 425/2016. La norma stabilisce che le maschere filtranti come le FFP2 e FFP3 sono DPI appartenenti alla categoria III di rischio: ciò significa che per essere messe in commercio, i produttori devono prima passare il vaglio di un organismo notificato specializzato nella certificazione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie. L’organismo notificato certificherà l’aderenza del prodotto ai requisiti della norma tecnica EN 149:2001 ed il produttore, potendo così dimostrare la conformità del prodotto, può apporre il marchio CE.