Marie Curie

Più di mezzo secolo fa, precisamente il 4 luglio del 1934, moriva una delle donne più importanti nella storia della scienza. Maria Sklodowska, meglio nota come Marie Curie, fu una chimica e fisica polacca, naturalizzata francese.

Marie Curie crebbe nell’allora impero russo e, poichè le donne non potevano essere ammesse agli studi superiori, si trasferì a Parigi dove, dopo aver frequentato “La Sorbona”, si laureò in Fisica e Scienze matematiche. Durante gli anni universitari incontrò un altro docente, Pierre Curie, che, in seguito, sposò.

Nel dicembre del 1897, assieme al marito, iniziò a compiere studi su un minerale radioattivo, che la portarono a scoprire il Polonio. Il resoconto di tale lavoro, unitamente a quello immediatamente successivo che culminò con la scoperta dell’ancor più radioattivo Radio, divennero la tesi di dottorato della Curi. I due coniugi però, non vollero depositare il brevetto internazionale per il processo di isolamento del radio, rinunciando ad enormi guadagni, preferendo lasciarlo libero affinchè la comunità scientifica potesse effettuare ricerche in questo campo senza ostacoli, in maniera tale da favorire il progresso in questo settore scientifico.

Nel 1903, prima donna nella storia, fu insignita del premio Nobel per la fisica e, nel 1911, del premio Nobel per la chimica. Tra i quattro vincitori di più di un Nobel, Marie Curie è l’unica donna e, insieme a Linus Pauling, la sola ad averlo vinto in due aeree distinte.

Dopo la morte accidentale del marito, avvenuta nel 1906, le fu concessa la cattedra di fisica generale, diventando la prima donna ad insegnare alla Sorbona.

Durante la prima guerra mondiale Marie Curie si dedicò, come radiologo, al trattamento dei soldati feriti: dotò una automobile di una apparecchiatura radiografica che rendette possibili indagini radiologiche effettuate in prossimità del fronte, partecipando anche alla formazione di tecnici ed infermieri.

Negli ultimi anni della sua vita, fu colpita da una grave forma di anemia aplastica, malattia quasi certamente causata dallelle lunghe esposizioni alle radiazioni di cui, all’epoca, si ignorava la pericolosità e che la portò alla morte. Ancora oggi tutti i suoi appunti di laboratorio successivi al 1890, persino i suoi ricettari di cucina, sono considerati pericolosi a causa del loro contatto con sostanze radioattive, conservati perciò in apposite scatole piombate. Chiunque voglia consultarli deve indossare abiti di protezione.

I Curie sono stati omaggiati intitolando loro un asteroide, il 7000 Curie ed un minerale di Uranio, la curite. A Marie Curie è stato dedicato un altro minerale di uranio, la Sklodowskite oltre all’ unità di misura della radioattività, il Curie. Le spoglie dei due coniugi giacciono al Pantheon di Parigi: la Curie è stata la prima donna nella storia a ricevere questo onore per meriti propri. Per il timore di contaminazioni radioattive, la sua bara è stata avvolta in una camicia di piombo.