In questi giorni si fa un gran parlare di firme da depositare. Si vuole chiedere l’abolizione del vitalizio dei consiglieri e degli assessori regionali del Lazio.
A guardarla bene sembra una campagna poco produttiva. Non serve la calcolatrice. Già con un conto alla buona ci si accorge che difficilmente l’operazione darebbe un sensibile beneficio ai conti della Regione. Lo stesso, per inciso, vale per la riduzione dei parlamentari o dei loro stipendi. Il bilancio dello Stato a malapena se ne accorgerebbe.
Ma si dirà che non importano i numeri, che è una questione morale. Su questo potremmo pure essere d’accordo. Ma se proprio c’è da guardare alle ingiustizie, prima che ai politici in Regione, dovremmo guardare altrove.
Ad esempio ai consigli di amministrazione delle aziende pubbliche. Di solito ci si accasano i “non eletti”, il che fa un po’ specie. I benefici economici e i poteri collegati, infatti, non sono certo pochi! Anche lì si muovono tanti denari, tanti appalti, tante clientele.
Perché certe cose debbano passare tra le mani di chi è stato scartato dagli elettori non s’è mai capito. Chi si aggira per il Consiglio regionale otterrà pure un vitalizio, ma almeno ha ricevuto un mandato popolare. Se sono stati eletti qualche qualità la dovranno pur avere.
E poi diciamocelo: non importa la rendita in se. A dar fastidio è il fatto che la si incassa senza dover fare proprio nulla. Cioè senza lavorare. Che cosa antipatica! Il rimedio però non è abolire i vitalizi. È una soluzione così poco elegante! Molto meglio far lavorare chi li percepisce!
Noi ci sentiamo di proporre un modo per salvare capra e cavoli, per fare spending review e conservare i vitalizi. Sarà pure fantasioso, ma basterebbe vincolarli ad un ruolo nei consigli di amministrazione delle società pubbliche. L’assessore che ci tiene al vitalizio dovrà servire lo Stato ancora per un po’. Diciamo altri 5 anni?
Siamo d’accordo: in certi posti comunque non ci si ammazza di lavoro. Ma che volete: certa gente nasce con la camicia. Però almeno così i cittadini saprebbero chi sta dove e pagherebbero una volta sola! Anzi, risparmierebbero pure.
Diciamocelo: rispetto agli stipendi pagati da municipalizzate e aziende parastatali, i vitalizi della Regione sembrano quasi pensioni sociali! Dunque impiegare un ex assessore al prezzo del solo vitalizio conviene un po’ a tutti.
Strano che certi politici impegnati nella battaglia del risparmio non ci abbiano pensato. Chissà, forse vogliono conservare per se la vera gallina dalle uova d’oro della politica. In fondo la fortuna elettorale gira e un posto in qualche consiglio di amministrazione fa sempre comodo. Mica si possono lasciare tutti solo a chi prende i voti!
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Ma quali vitalizi!!! Non dovrebbero proprio esistere, invece dobbiamo raccogliere le firme per toglierli. Stiamo scherzando? E’ proprio una vergogna, una cosa inconcepibile. E’ un’ingiustizia: noi dobbiamo LAVORARE fino a 70 anni per avere una minima pensione e loro, che non fanno nulla, sperperano il denaro pubblico e ci riducono sul lastrico, vanno in pensione a 52 anni per aver fatto un solo giorno di legislatura! Ma in che paese viviamo?