L’Osservatore Romano: Enzo Bianchi, Maria Maddalena, la “donna del desiderio”

“Come la donna del Cantico dei cantici, Maria di Magdala è donna del desiderio, un desiderio talmente forte e tenace che consente solo a lei, rimasta al sepolcro per cercare Gesù, di poterlo vedere”. È quanto scrive padre Enzo Bianchi, priore di Bose, in un articolo in uscita per L’Osservatore Romano. A proposito della nuova memoria liturgica, istituita dal Papa per il 22 luglio e dedicata alla donna che per prima ha scoperto il sepolcro vuoto di Gesù, andando ad annunciare la notizia agli apostoli, il religioso mette in evidenza il fatto che “questa ricerca, questa perseveranza, questa individuazione della presenza del corpo sono tratti tipicamente femminili, essenziali nell’amicizia tra uomini e donne”. In quell’incontro con il risorto, spiega l’autore dell’articolo, Maria di Magdala “è subito resa apostola, inviata ai discepoli, ai fratelli di Gesù, per portare loro l’annuncio pasquale. Ed essa, in piena obbedienza, dichiara ‘ho visto il Signore’ e riferisce ciò che egli le ha detto. Sì, all’origine della fede pasquale vi è innanzitutto Maria di Magdala (e le donne discepole da lei rappresentate), una donna che ha creduto nel Signore Gesù e lo ha amato”. “Purtroppo però in Occidente Maria ha conosciuto una triste ma non strana vicenda ed è stata sottoposta a una serie di equivoci”, lamenta il priore di Bose: “È diventata anche la peccatrice, la prostituta del Vangelo di Luca, anche Maria di Betania, e la si è dipinta nell’atto di piangere i suoi peccati, dei quali nessun evangelista ha mai parlato”. Che Gesù “avesse scacciato da lei sette demoni”, come si legge nel Vangelo, indica infatti “solo il suo essere liberata da una grave situazione di malattia (sette è un numero che indica pienezza, dunque malattia grave), non i suoi peccati! L’incontro con Gesù aveva significato per lei guarigione, liberazione da queste forze oppressive, rinascita e possibilità di una vita nuova, sensata: da donna ‘morta’ quale era, era stata rialzata e riportata da Gesù alla vita piena, quella in cui si vivono affetti, relazioni, amore, comunione, gioia, insieme alla fatica del duro mestiere di vivere”. “Se è vero che Maria di Magdala ha beneficiato in Oriente del titolo di isapostola, cioè ‘uguale agli apostoli’, e in Occidente di quello di ‘apostola degli apostoli’, in realtà non le sono mai stati riconosciuti alcun valore ecclesiale e alcuna qualità ministeriale”, sottolinea Bianchi.