Li Gnommeri de ‘Iscosa: le foto di scena della commedia di Francesco Rinaldi

Lo scorso sabato alle 21 e ne pomeriggio di domenica è andata in scena “Li Gnommeri de ‘Iscosa”, commedia di Francesco Rinaldi ispirata al vissuto socio-culturale che ruotava attorno allo stabilimento della Supertessile. Un argomento che ha visto anche un libro omonimo pubblicato per i tipi di Armaganta e presentato nel pomeriggio di sabato.

L’arrivo della fabbrica, nel 1928, fu un evento industriale straordinario, che modificò l’equilibrio quasi statico di un’economia locale troppo agricola creando i presupposti per una trasformazione sociale, culturale ed economica dell’intera città.

Arrivarono lavoratori e famiglie dal Veneto, dall’Emilia Romagna, dall’Abruzzo e da tutta la provincia di Rieti. Convinto dall’azione combinata del sindaco Marcucci e del principe Potenziani, ma anche da una serie di agevolazioni fiscali e logistiche, il presidente della Supertessile, il barone piemontese Fassini, scelse Rieti per la costruzione di uno stabilimento destinato alla produzione di fibre artificiali.

La struttura industriale copriva un’area di circa trenta ettari ed era il perno intorno al quale fu realizzato un villaggio con case per gli operai, residenze per la dirigenza, mense, dopolavoro, bagni, vasconi, convitti, negozi.

La trama

La commedia è ambiantata primi anni cinquanta, all’interno degli spacci economici della Supertessile di Madonna del Cuore, dove ruota una clientela composta da gente del luogo e da lavoratori provenienti da diverse regioni d’Italia.

Punto di riferimento dei dipendenti dell’azienda per l’acquisto di mercanzie d’ogni genere, l’emporio si trasforma anche in un luogo d’incontro per parlare, spettegolare, corteggiare e, ma anche per litigare sui vari problemi delle attività lavorative e sulle diverse realtà del dopolavoro presenti nel quartiere.

In prossimità dei venti anni di attività del direttore, si decide di organizzare uno spettacolo da mettere in scena nel Teatrino aziendale. A tale scopo, la bella “pizzicarola” Guendalina, detta Ardina, con l’aiuto di Carmela la scarpara, si fa punto di riferimento di un gruppo di persone scelte tra i clienti e fornitori. Nasce così una filodrammatica sgangherata che tenta di mettere in scena uno spettacolo tutto incentrato sull’esaltazione del lavoro in fabbrica. Un esempio di “teatro nel teatro”, che ha dato vita a una commedia ricca di momenti esilaranti.

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