Lettera aperta di Ivano Paggi al Sindaco

Il momento che stiamo vivendo è forse il più delicato per la vita della città di Rieti e anche di questa amministrazione comunale. A nessuno sfugge l’eredità pesantissima che la Sua amministrazione ha raccolto, testimonianza di tale diffusa consapevolezza è stato il netto risultato elettorale di due anni fa con il quale i reatini hanno lanciato un messaggio chiaro di rinnovamento e cambiamento. Ora però, appunto, sono trascorsi più di due anni e siamo quasi al giro di boa, per la Sua amministrazione e per il capoluogo. Il passato è alle spalle, nonostante la coda velenosa sui conti si protragga ancora oggi nella vita di tutti, ma ora è necessario pensare, se possibile con ancora maggiore determinazione, al futuro che abbiamo davanti. La domanda che dobbiamo porci però è: quale futuro stiamo immaginando? Non è sufficiente, e Lei lo sa, limitarsi al risanamento delle casse comunali, impresa chiaramente difficilissima e per la quale va reso merito all’attuale amministrazione. Credo però sia necessario, oltre a questo, tratteggiare una visione del futuro, immaginare una Rieti che sappia andare oltre un bilancio risanato, che sappia anche reimpostare i valori che la ispirano e gli obiettivi a cui ambisce. E’ per questo che il bilancio che si andrà ad approvare da qui a breve, deve sì avere tutti i conti in ordine per rispettare i dettami della Corte dei Conti, ma deve anche fare in modo che si intravedano novità sostanziali in grado di lasciar immaginare un’inversione di tendenza, uno scatto di reni che tutte le categorie cittadine attendono e nel quale tutti sperano. E’ necessario quindi, a nostro avviso, prendere di petto e affrontare tale difficile situazione puntando al cambio di passo su alcuni temi cruciali, già a partire dal bilancio di previsione 2014.

Bisogna produrre ogni sforzo possibile affinché il settore che subisca meno il contraccolpo della crisi e delle ristrettezze imposte dalla situazione di Ente in pre-dissesto, sia quello dei servizi sociali. Se è vero come è vero che oggi, ma anche nei prossimi anni, tagli dovranno esserci, questi dovranno concentrarsi su altri capitoli di spesa, lasciando fuori il più possibile le politiche sociali, tanto più importanti alla luce del momento economico e occupazionale gravissimo che sta vivendo il Paese e la nostra realtà locale. E’ di pochi giorni fa il rapporto sull’impatto della crisi sulle province italiane pubblicato da Il Sole 24 Ore che individua Rieti come la provincia d’Italia in cui il reddito pro-capite è diminuito di più, passando dai 19.508 euro del 2007 ai 16.234 del 2013, per una flessione del 16.8%. In questo contesto, non si può non sottolineare che una giunta e una maggioranza di centrosinistra non possono e non devono essere ricordate come gli autori della esternalizzazione di asili nido e case di riposo. Nell’alveo di un pensiero riformista, vi sono alcuni servizi rispetto ai quali è doveroso tentare ogni strada possibile affinché sia il pubblico a gestirli direttamente, come simbolo e come forma di garanzia nei confronti degli utenti. L’esternalizzazione di un asilo nido, per una compagine di centrosinistra, non può essere considerata come una delle opzioni tra le quali scegliere. L’Ente deve porsi invece come obiettivo quello di garantire ossessivamente il rispetto del livello qualitativo del servizio offerto finora dal pubblico e chiaramente il mantenimento dei livelli occupazionali. Qualsiasi errore su questo fronte non sarebbe accettabile, né giustificabile.

In relazione a quanto sopra, è arrivato ormai il tempo di passare dalle parole (tante, pronunciate da più parti nel corso di lunghi anni) ai fatti nella lotta all’evasione. La cifra (confermata di recente) di oltre 15 milioni di evasione di imposte locali a Rieti è ingiustificabile ed inqualificabile. Anche in questo caso, in maniera davvero ossessiva, è necessario puntare tutto, già a partire dalle prossime settimane, sul recupero di parte di quell’evasione monstre, destinando le somme recuperate alle politiche sociali e allo sviluppo, attivando un progetto di incentivazione del personale interno ai fini del raggiungimento dell’obiettivo primario ormai individuato da tutti, appunto, nel recupero dell’evasione fiscale.

Altro capitolo fondamentale per la sopravvivenza di un Ente e per un corretto sviluppo del territorio è quello dell’urbanistica. Non passa settimana ormai senza che le categorie professionali lamentino un blocco del settore, che colpisce tanto la produttività dei professionisti, quanto le casse comunali. E’ ormai evidente che questa fase di stallo del settore urbanistica non può proseguire; bisogna coniugare l’esigenza di governare il territorio, impedendo forme di eccessiva e sregolata urbanizzazione come a volte le abbiamo conosciute in passato, alla necessità di riattivare un settore trainante per l’economia e, indirettamente, per le finanze dell’Ente. Un esempio per immaginare un futuro migliore per il capoluogo, è sicuramente il recupero delle aree ex industriali. Ma si può pensare anche ad un investimento sull’edilizia sostenibile (senza consumo di altro territorio) per un rilancio dello sviluppo a breve-medio termine.

Doveroso anche rispettare le promesse e quindi entro la fine del 2014, proprio come assicurato dall’amministrazione comunale, dovrà essere completata l’estensione del servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta all’intera città. Non solo un passo avanti fondamentale in termini di civiltà, ma una svolta vera e propria per la riduzione della tassa sui rifiuti, pesantissima per le famiglie e le imprese. Una copertura totale del porta a porta, coniugata con un rilancio di quanto previsto nella città di Rieti nel piano provinciale dei rifiuti dell’ormai lontano 2008, sarebbe un segnale positivo e di grande ottimismo per il futuro ambientale ed economico del capoluogo.

Non si possono dimenticare, nonostante la situazione economica, le aree periferiche del Comune. A nostro avviso è necessario che il tema della riqualificazione e del miglioramento dei centri storici delle frazioni e delle aree periferiche della città torni nell’agenda di questa amministrazione comunale. E sarebbe un bene che tornasse tra le priorità a partire già dal bilancio previsionale 2014.

La maggioranza di centrosinistra e l’Ente inteso nel suo complesso, devono produrre ogni sforzo possibile per mettere al centro i giovani e dare loro aiuti e opportunità concrete, anche con limitatissimi impegni economici. Crediamo fermamente che il Comune di Rieti possa essere il capofila di quello che potremmo definire un “Nuovo Patto per il Lavoro” che sappia cogliere finalmente e mettere a sistema tutte le opportunità offerte dalla normativa regionale, nazionale ed europea. Alcune iniziative possono essere inserite già nel bilancio di previsione 2014, fatto questo che rappresenterebbe un segnale di grande importanza per diverse fasce di popolazione ma che al contempo sarebbe poco oneroso per le casse comunali. Pensiamo, tra le altre, alle seguenti iniziative: attivazione di tirocini formativi per categorie protette come giovani disabili e disoccupati; borse di studio per neo diplomati da erogare agli studenti più meritevoli residenti nel Comune di Rieti; contributi agli studenti universitari per rimborso delle spese di trasporto, acquisto di testi e altre spese da sostenere; rimborso del 50% della Tari e della Tasi per i lavoratori in difficoltà, in mobilità e Cassa integrazione straordinaria.

Sig. Sindaco con questa lettera abbiamo voluto sottolineare che le difficoltà pregresse ed attuali sono ben note ormai a tutti noi e, a maggior ragione per questo, è necessario ormai entrare in una nuova fase, in cui i problemi non possono essere solo accarezzati ma devono invece essere definitivamente risolti per il bene dell’intera comunità reatina. L’unica soluzione per garantire un futuro al nostro capoluogo è che sulla Sua amministrazione e sul Comune di Rieti inizi a spirare un vento decisionista e risolutivo. Questo è anche uno dei motivi per cui abbiamo sentito il bisogno di fondare la nostra associazione e vogliamo dare un contributo in tal senso: Rieti deve poter guardare al futuro ma, già da oggi, è necessario decidere e risolvere i problemi.