«Non si può dire che l’anno appena trascorso non abbia regalato al consigliere Simone Miccadei soddisfazioni personali, certamente non di natura politica, ma familiari sicuramente, vista la delibera di giunta, priva di qualsivoglia motivazione, con cui l’Amministrazione Comunale ha deciso l’inquadramento della moglie per un anno come ufficiale all’interno del Corpo della Polizia Municipale. Proveniente dalla Provincia dove è assunta a tempo pieno ed indeterminato dopo essere uscita dalla porta del Comando Municipale, rientra dalla finestra attraverso un comando “cucito su misura” solo per chi, e lo vedremo tra breve, andrà a ricoprire un incarico di rilievo (Comandante? Vice Comandante?)».
È quanto dichiarano i consiglieri comunali Andrea Sebastiani e Sonia Cascioli secondo i quali ci troviamo difronte ad «Un tempismo perfetto visto che il 21 novembre scorso chiedeva di essere trasferita al Comune di Rieti e già (occhio alle date!) il 3 dicembre l’ente otteneva dal Ministero dell’Interno l’autorizzazione al comando. Con un compenso peraltro niente male, atteso che dai 37 mila euro lordi inizialmente autorizzati si è passati ai 42 mila deliberati».
Secondo i consiglieri di minoranza, quella seguita è una procedura «che lascia spazio a pochi dubbi, ancora una volta, sull’inopportunità delle procedure seguite che consiglierebbero in questi casi un bando ad evidenza pubblica e la possibilità concessa a chiunque ne abbia interesse di parteciparvi a parità di diritti e condizioni. E dire che per oltre un anno e mezzo il consigliere Miccadei è stato uno dei più strenui oppositori della linea politica del Sindaco Petrangeli. Poi, folgorato sulla “via di Damasco”, negli ultimi mesi ha addirittura giurato a mezzo stampa la sua fiducia immutata (?) e incondizionata verso il primo cittadino, schierandosi a fianco del dimissionario Assessore Cecilia, condividendone in pieno la politica urbanistica. È proprio vero che, spesso, gli affari di cuore fanno vedere quello che ad occhio nudo risulta impossibile pure minimamente percepire».
«Non dimentichiamo che nel corso del 2013 – aggiungono Sebastiani e Cascioli – la premiata ditta Miccadei-Serva era stata beneficiaria di una discreta somma, circa 35 mila euro, che il Comune di Rieti, in pre-dissesto (evidentemente non per tutti) aveva elargito, decidendo di non opporsi ad una sentenza sfavorevole di primo grado, contro il parere del legale di fiducia dell’ente che invece consigliava di proporre appello a quel giudicato. Un trattamento di tutto rispetto e diametralmente opposto rispetto a quello poi riservato ad altre categorie di cittadini, evidentemente di serie B come gli ex Asu, per i quali la Giunta Petrangeli non ha avuto la stessa sensibilità».
«Mica tutti possono vantare rapporti di stretto vicinato con un consigliere di maggioranza?! Da solo il Miccadei ha ottenuto più del PD, che ne annovera ben sette di consiglieri. Nonostante sia chiaro a tutti che “legalità e trasparenza”, ad oltre metà mandato della Giunta Petrangeli, è solo uno slogan privo di significato, ci aspettiamo – concludono dalla minoranza – quanto meno le dimissioni da Presidente di Commissione del Consigliere Miccadei che, guarda caso, tra le competenze annovera anche quelle del personale».