I soldi ci sono, le idee pure, ora si tratta di realizzarle.
La regione Lazio per il “Piano scuola”, da poco approvato, investe 131 milioni di euro a favore degli oltre 735mila studenti, presenti in 33.540 classi e ospitati in 768 istituzioni scolastiche.
A tutto campo.
Il Piano si rivolge a tutti gli istituti, compresi quelli paritari riconosciuti, e si propone di migliorare, sotto vari aspetti, il sistema scolastico del Lazio. In particolare, ci sono 92 milioni di euro per l’edilizia e la manutenzione scolastica per il prossimo triennio. Più di 43 milioni sono i fondi stanziati per garantire l’istruzione a quei 12.107 ragazze e ragazzi, tra i 14 e i 18 anni, che partecipano a percorsi formativi obbligatori della durata di due o tre anni. Oltre 11 milioni gli euro per dare più servizi alle famiglie, attraverso Comuni e Province. Questi fondi serviranno per le mense, i trasporti, i libri di testo e altre iniziative per il diritto allo studio. Entro la prima metà di ottobre sarà presentato un bando da un milione di euro per progetti e iniziative culturali come innovazione e qualificazione dell’offerta scolastica, internazionalizzazione, orientamento permanente, alfabetizzazione al linguaggio cinematografico, televisivo e cross mediale, orientamento e consapevolezza di genere, integrazione e lotta alla discriminazione e al bullismo, progetti su seconde generazioni, educazione ambientale, dispersione scolastica. Gli istituti potranno presentare domanda singolarmente o come rete di più scuole o in collaborazione con associazioni e istituzioni del territorio. I finanziamenti per gli asili nido passano da 500mila a un milione e mezzo di euro, con un aumento di 800 posti. Potenziata, con quasi 700mila euro, anche l’offerta per le Sezioni primavera, rivolte ai bambini dai 24 ai 36 mesi. Infine, 763.410 euro a favore degli Istituti tecnici superiori, quale cofinanziamento del 30% alla quota disposta dallo Stato.
Una nuova stagione.
I rappresentanti delle associazioni cattoliche del mondo della scuola sono unanimi nel dire che questo è un Piano da accogliere positivamente per lo spirito d’investimento dimostrato, soprattutto in questo momento di crisi che costringe gli enti locali ad affrontare complesse problematiche economiche. Secondo Giuseppe Desideri, presidente nazionale Associazione italiana maestri cattolici (Aimc), “si dovrebbe compiere uno sforzo maggiore a favore delle famiglie, migliorando, per esempio, la progettualità dei trasporti sul territorio e concedendo un maggior contributo per i libri di testo, ma i fondi sono questi. È un segnale che va accolto favorevolmente, anche riguardo all’edilizia scolastica e alla messa in sicurezza degli istituti”. Importante è vedere “come i fondi saranno spesi e come si potranno sviluppare sinergie positive con province e comuni”. “Finalmente qualcuno si occupa di fondi per la scuola e sul territorio”, dice Massimo Angeloni, presidente dell’Unione cattolica italiana insegnanti, dirigenti, educatori e formatori (Uciim) Lazio, il quale sottolinea “che sarebbe stato utile individuare i punti di debolezza della rete scolastica e intervenire su di essi, in modo da aiutare le scuole che si trovano sotto uno standard minimo – che ancora non c’è, ma sarebbe ora di fissarlo – per raggiungere dei livelli sufficienti di modernità. Infatti, ci sono scuole che negli anni sono state in grado di cogliere le diverse opportunità offerte anche dall’Europa, mentre altre, per vari motivi, sono rimaste indietro”. Per Ernesto Mainardi, portavoce nazionale dell’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc), significativo è l’intervento sulla “formazione professionale, una delle strade migliori per recuperare i ragazzi dalla dispersione scolastica”. Positivo anche lo stanziamento di fondi alle Sezioni primavera. Mainardi auspica che anche il Lazio, “come alcune regioni italiane fanno, dia un contributo alla libertà di scelta delle famiglie”.