Latte: non si placa la polemica

Coldiretti torna a puntare il dito sulle criticità attorno al prezzo del latte dopo che è saltata la trattativa. Tra gli allevatori sale la tensione visto che ad oggi non ci sono accordi in merito alla necessaria modifica dei prezzi. Quelli proposti sono insostenibili per la sopravvivenza delle aziende agricole che sono state invitate a non firmare contratti sotto i 40 centesimi al litro. Coldiretti Lazio, a tale riguardo, ha inviato una comunicazione all’assessore regionale alle politiche agricole.

«Si tratta – come spiegato dal presidente di Coldiretti Lazio Massimo Gargano – di una nuova richiesta di convocazione del tavolo per il prezzo del latte che fa seguito a quella di qualche settimana fa». Purtroppo al precedente incontro, come sottolineato anche dal direttore Coldiretti Lazio e Rieti Aldo Mattia, «si è dovuta registrare l’assenza dei referenti della componente industriale più interessata e, allo stesso tempo, i nostri produttori hanno anche assistito, con grande disappunto, oltre che sconcerto, ad accordi privati, che non sono passati attraverso la mediazione del tavolo che, come Coldiretti ribadiamo, è e resta l’unico strumento per chiudere accordi condivisi da tutti e non solo da alcuni».

La vicenda delle quote latte sta portando, in un periodo in cui la crisi morde tutti, gravi disagi per gli allevatori, le loro famiglie e i lavoratori del settore, creando situazioni di criticità emerse anche nei giorni scorsi durante le assemblee che Coldiretti sta tenendo in diverse zone della regione. «Durante gli incontri con gli allevatori – spiega Mattia – oltre al disagio è emersa la necessità di far comprendere ai consumatori la situazione. In poche parole il latte delle aziende locali potrebbe sparire dalle tavole per colpa del monopolio industriale che ha deciso di sottopagare gli allevatori o sembra aver deciso di vendere il latte importato dall’estero».

«Le stalle chiudono – prosegue – perché ai produttori laziali e reatini il latte viene pagato meno di venti anni fa, appena 0,39 centesimi di euro al litro, mentre i consumatori spendono in media 1,6 euro con il rischio, in più, di acquistare latte straniero». Coldiretti chiede a tutti i cittadini di mettersi dalla parte degli allevatori e se necessario di appoggiarli nella loro battaglia «per difendere le campagne, il lavoro e la salute dei nostri figli, se non si sbloccherà la situazione».

È chiaro che i prezzi sui quali oggi si è arroccata l’industria sono una condanna a morte per le aziende agricole che hanno subito rincari sui costi di produzione del 40%. Il rifiuto delle industrie di accettare l’adeguamento del prezzo di acquisto del latte degli allevatori viene definito come «un’azione irresponsabile che peserà su tutto il settore zootecnico».