Un cammino di preparazione dei catecumeni al Battesimo. La Quaresima nasce con questa finalità attorno al IV secolo. Un periodo forte che la Chiesa propone ogni anno in vista della celebrazione della Resurrezione di Gesù. Rispondendo all’esigenza umana di “vedere l’opera di Dio”, l’arte sacra adempie alla chiamata a dare forma visibile e concreta a ciò che la liturgia propone. “Dal Concilio di Nicea II del 787 – spiega a Vatican News monsignor Andrea Lonardo, direttore del Servizio per la Cultura e l’Università del Vicariato di Roma e autore del libro “La Parola si è fatta carne non libro” edito da San Paolo – raffigurare il Cristo nelle opere d’arte è stato dichiarato conforme alla verità dell’Incarnazione. Le immagini per la Chiesa sono divenute obbligatorie, perché a volte per parlare di Dio aiuta di più vedere un’immagine che non tante parole”.
I “misteri”
L’immagine cristiana è legata all’evento di Dio che in Gesù ha preso un volto. L’arte sacra ha da sempre associato le feste liturgiche ai “misteri” o episodi della vita di Cristo. Interi cicli pittorici seguono infatti fedelmente ciò che propone la liturgia. Pensando alla Quaresima, monsignor Lonardo cita ad esempio gli affreschi dell’Abbazia campana di Sant’Angelo in Formis, XI secolo, fedeli nella successione delle scene dipinte agli episodi evangelici proposti dalla liturgia nelle domeniche che precedono la Pasqua.
Arte e liturgia
“L’arte rappresenta ciò che la liturgia vive. Si parte dall’episodio delle tentazioni con la grande domanda posta a Gesù dal diavolo: Tu sei Figlio di Dio? Si prosegue con la Trasfigurazione e poi con la Samaritana al pozzo, la guarigione del cieco nato e la resurrezione di Lazzaro. Tutti episodi tratti dal Vangelo di Giovanni, usato fin dalla Chiesa antica per la formazione dei catecumeni”.
Tempo di carità
“Comprendiamo quindi che la Quaresima è tempo di carità, incontro con il povero e il bisognoso. Con il digiuno impariamo a rinunciare per fare spazio; con la carità a donare al fratello; con la preghiera scopriamo che non di solo pane vive l’uomo”. Monsignor Andrea Lonardo sottolinea infine il valore dato dalla Chiesa alle sette opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Sono opere che, per certi aspetti valgono ancora di più, di quelle corporali”, in modo speciale in questo tempo di Quaresima.
da Vatican News