L’Arci risponde: «fattiva collaborazione tra amministrazione e terzo settore»

Ebbene sì… l’autore dell’articolo una cosa saggia la scrive e cioè che in genere prende fischi per fiaschi. L’Arci non ha fatto nessuna proposta al ribasso, ma la cifra richiesta riguarda la sola gestione del personale del servizio, non l’intero progetto. Ecco spiegato l’arcano.

La sottoscritta ha poi firmato personalmente, in attesa di ricevere il contributo comunale, una richiesta di finanziamento presso un istituto di credito per avere a disposizione i soldi necessari al pagamento degli stipendi.

Da due mesi i membri del direttivo dell’associazione stanno lavorando gratuitamente al progetto, contribuendo ognuno per le proprie possibilità. Forse se avessimo aggiunto al budget anche questi costi convincerebbe maggiormente l’acuto scrittore?

Nessun guadagno previsto per l’associazione e suoi membri, mantenimento dei livelli occupazionali, garanzia di continuità affettiva e relazionale per i minori… niente altro?

Forse si dovrebbe cominciare a pensare che dietro un affidamento di un servizio non sempre si nasconde una donazione, ma che esiste anche la possibilità che si tratti di una fattiva collaborazione tra amministrazione e terzo settore di cui tanto si parla? Forse è chiedere troppo?