L’Archivio di Stato di Rieti festeggia 60 anni

Festeggia 60 anni l’Archivio di Stato di Rieti. Lo farà giovedì 13 giugno dalle ore 10,30 in poi con una serie di iniziative aperte a tutta la città.

Sarà in primo luogo possibile visitare la struttura dell’Archivio con i diversi reparti, i depositi, i vari laboratori e la mostra sulle acque con i documenti originali di importanti architetti rinascimentali come Antonio da Sangallo, Carlo Maderno e Giovanni Fontana.

Sarà anche l’occasione per visitare il laboratorio di cartotecnica, legatoria e restauro dell’Archivio di Stato di Rieti, una vera e propria eccellenza a livello nazionale. L’istituto reatino è di fatto il fornitore ufficiale di tutti i 130 istituti archivistici italiani e di numerosi altri enti pubblici come la Camera dei Deputati, il Senato, il Maxxi, la Banca d’Italia ecc.

Negli ultimi anni sono stati realizzati oltre un milione di contenitori d’archivio. Una lavorazione artigianale realizzata con materiali particolari, destinati alla lunga conservazione dei documenti. Una attività che non ha costi, se non quelli della materia prima, ma, al contrario, costituisce un risparmio misurabile in milioni di euro per la pubblica amministrazione.

Si proseguirà poi con un incontro a cui parteciperanno le massime autorità cittadine, gli ex direttori dell’Archivio di Stato , dirigenti del ministero oltre al Direttore Generale degli Archivi, dott.ssa Rossana Russo e al Direttore Regionale del Mibac Arch. Federica Galloni.

Si attende anche la conferma della presenza del ministro Massimo Bray.

Alle 14,30 si assisterà ad una presenza del Teatro Potlach sul tema “La memoria delle carte”, appositamente realizzato per questa giornata all’interno della stessa struttura dell’Archivio di Stato e inserito nel contesto della rassegna internazionale di teatro in corso a Fara Sabina.

L’Archivio di Stato di Rieti, dopo un lungo periodo di gestazione iniziato durante gli anni ’30 del ‘900, venne istituito nel giugno 1953 grazie soprattutto all’impegno dell’allor a sindaco Angelo Sacchetti Sassetti.

Organismo periferico del Ministero dell’Interno, ebbe la prima sede a via Roma per poi trasferirsi negli anni ’70 sulla via Salaria, nel palazzo Tosti difronte alla Provincia dove rimase ininterrottamente fino al 1983 quando acquisì l’attuale sede del pastificio Ioannilli e Meloni in via Ludovico Canali.

Nel 1974 insieme agli altri istituti archivistici lasciò il Ministero dell’Interno per contribuire ad istituire il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.

Oggi l’Archivio di Stato è una struttura viva che riesce ad offrire servizi ai cittadini per 11 ore continuative al giorno, e con una offerta culturale corposa per quantità e qualità grazie anche alle numerose collaborazioni organiche stabilite in questi anni con numerose università e istituti di ricerca italiani. Proprio in questo periodo è in pieno lo svolgimento la lunga iniziativa sulle acque che partita proprio dall’Istituto reatino il 3 maggio andrà avanti fino al 27 settembre investendo numerosi centri umbri e sabini.

Questa del sessantesimo vuole essere una manifestazione – ha dichiarato il direttore Roberto Lorenzetti- per testimoniare la presenza di una realtà viva in questa città che da occupazione ad oltre 33 persone.

Conserviamo un patrimonio di milioni di documenti in circa 60.000 faldoni e registri, 8630 mappe, oltre 2000 pergamene, oltre a circa 5000 volumi, 182 riviste a stampa il tutto conservato in circa 9000 ml di scaffalature. Il moderno laboratorio digitale ha già provveduto a scansionare circa 400.000 immagini che si sommano ai 51000 negativi di sicurezza, 31000 card, e circa 700 bobine di microfilm.

Tutto materiale prezioso – conclude il direttore Lorenzetti – che rappresenta sia la memori storica del nostro territorio, ma anche la certezza giuridica per ogni tipo di atto che i cittadini stipulano con lo stato o tramite di questo, sia esso un atto notarile, cosi come una sentenza penale o civile o una condizione catastale.

Questo secondo aspetto della fruizione nei nostri 3 spazi di consultazione – spiega Lorenzetti – incide per circa il 35% sul totale degli utenti che annualmente frequentano l’Istituto.

Insomma l’Archivio di Stato si presenta come un ente attivo capace di erogare servizi e offerta culturale in modo significativo e che, malgrado le innegabili difficoltà economiche, intende proseguire la sua strada ponendosi come soggetto propositivo capace di una propria elaborazione progettuale ma anche di saper tessere una rete di relazioni importanti con gli enti locali che operano sul territorio ma anche con altri istituti di livello nazionale.