Chiesa di Rieti

“L’Amore…in che senso?”: un incontro per coppie di fidanzati e sposi

Sabato 15 febbraio un'iniziativa il cui scopo svolta per orientare lo sguardo delle coppie alla qualità della loro vita di relazione attraverso un viaggio nei cinque sensi

Metti insieme 15 coppie di fidanzati e sposi, alcune accompagnate dai rispettivi figli, del buon cibo, una spruzzata di vino rosso, il Cantico dei Cantici, 5 riflessioni spirituali e 5 riflessioni antropologiche sui cinque sensi e sormonta tutto con l’Inno alla carità: ecco a voi L’Amore…in che senso?, evento che ha avuto luogo sabato 15 febbraio presso Le Tre Porte, organizzato congiuntamente dagli uffici di Pastorale Giovanile e Pastorale della Famiglia.

Si è trattato di un’iniziativa il cui scopo era quello di orientare lo sguardo delle coppie alla qualità della loro vita di relazione attraverso un viaggio nei cinque sensi.

Obiettivo ambizioso, da raggiungere passando attraverso una duplice via. Da una parte, si è cercato di porre l’accento sulla dimensione della corporeità dentro la vita di relazione, ridonandole il rilievo che merita, dimostrando come la fisicità costituisca il mezzo per arrivare a comunicare un amore tenero e pieno. Allo stesso tempo, si è cercato di far comprendere che gli stimoli sensoriali non costituiscono un fine relazionale di per sé, altrimenti effimero, ma il mezzo per giungere ad una vita di coppia felice, profonda ed armoniosa.

Ad ognuno dei cinque sensi è stato abbinato un cibo, un vino o un gesto particolare e un versetto del Cantico. Ad ogni passaggio, don Luca Scolari, direttore di entrambi gli uffici organizzatori dell’evento, ha aiutato a penetrare in profondità il significato di ogni sensazione e il senso spirituale dell’esperienza fisica alla luce della Scrittura. Insieme al sacerdote, alcune coppie hanno portato un pezzetto della loro storia d’amore, a volte declinandola in una vera e propria performance canora o teatrale, altre volte parlando con semplicità del loro vissuto. In ogni performance e messaggio si è percepito, chiaro e forte, il senso ampio e profondo della storia di ciascuna coppia, di un amore reciprocamente donato tra due persone che diviene dono per la Chiesa e per il mondo.

Come ha detto don Luca, «il vero amore è quello capace di amare in modo particolare il mondo intero. È quell’amore che sa dare la vita ogni giorno per ogni uomo incontrato, che sa mettersi in gioco ogni volta, che sa lottare per il più debole, che non si ritrae e non si vergogna di mostrare le sue fragilità e le sue ferite, è quell’amore che permette sempre di ricominciare, di non dire mai basta, è quell’amore che si fida ancora dell’altro, che si apre alla speranza di un cammino che continua, che riesce a rialzarsi dopo le caduche, che guarisce le nostre paure e le nostre paralisi, è l’amore che rimane fedele per sempre».

Don Luca poi chiuso l’incontro con queste parole, che ci ricordano in cosa e in chi si collochi la fonte dell’amore: «È L’Amore di Dio, senza il quale nulla potremmo fare ed essere. È il suo amore che deve alimentare la nostra capacità d’amore: Lui, che è amore gratuito al quale attingere per poter uscire dalla logica dell’interesse e del bisogno ed accogliere quella del dono e della gratuità che è per sempre!».