Chiesa di Rieti

L’ambasciatore Oren David incontra il vescovo Domenico: «Un’emozione essere in un luogo francescano così importante»

Nell'ambito del programma di relazioni che prevede rapporti non solo con il Vaticano ma anche con le diocesi italiane, nella mattinata di oggi si è svolto a Palazzo Papale un incontro tra il vescovo Domenico e l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Oren David.

Nell’ambito del programma di relazioni che prevede rapporti non solo con il Vaticano ma anche con le diocesi italiane, nella mattinata di giovedì si è svolto a Palazzo Papale un incontro tra il vescovo Domenico e l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Oren David.

«Conoscere persone e luoghi nuovi è una parte molto piacevole del mio lavoro», ha detto il diplomatico. «È la prima volta che vengo a Rieti, l’ho trovata deliziosa, molto accogliente. È una città molto importante, di cui conosco la storia, soprattutto quella francescana, e per me è davvero una forte emozione essere ricevuto nello stesso palazzo in cui è risieduto il Papa».

Proprio nel segno del messaggio universale di fratellanza e collaborazione si è basato l’incontro con monsignor Pompili, che ha voluto donare all’ambasciatore una riproduzione dell’affresco della Cappella del Presepe del Santuario francescano di Greccio, insieme ad una guida turistica della Valle Santa, della quale non ha mancato di spiegare caratteristiche e peculiarità.

Oren David ha invece donato al vescovo due libri molto importanti riguardanti le relazioni tra cristianesimo ed ebraismo e la storia di Israele. «Ho voluto offrire qualcosa che descrivesse il mio Paese da tutti i punti di vista: economico, sociale, naturalistico, culturale. Un dono che parlasse di storia nuova e di antica, ne abbiamo discusso molto con monsignor Pompili: con il proposito che il prossimo anno, quando speriamo di esserci lasciati questa pandemia alle spalle, lui possa venire a farci visita, che sarebbe un’opportunità di conoscerci meglio per entrambi».

«È importante, soprattutto per i giovani – ha sottolineato l’ambasciatore – visitare posti dove affondano le proprie origini religiose. Papa Giovanni Paolo II disse che la religione ebraica non è estrinseca, ma intrinseca alla fede cristiana, e anche papa Francesco ha rimarcato più volte che se un cristiano fosse antisemita cadrebbe in contraddizione con sé stesso e con le sue stesse radici. Ma non si parla solo di religione: Israele oggi è un posto estremamente moderno e vivace, che apre a tante sfide: è un Paese molto alla moda, in cui antico e moderno si coniugano in un modo armonico e con un’energia speciale. Democrazia e libertà si fondono in un’atmosfera vitale e che trasuda una vitalità e un’integrazione davvero eccezionali: ci sono i normali problemi, ma che ci siano basi aperte e collaborative, soprattutto per giovani, è una cosa molto significativa».

L’ambasciatore Oren David non ha mancato di citare l’anniversario del 2019, che ha segnato i 25 anni dallo stabilimento delle relazioni diplomatiche tra Israele e Santa Sede: «È stato un evento molto significativo, ero il 1993 e lavoravo già nella diplomazia, seppur molto giovane, e ricordo con emozione quando arrivò la comunicazione dalla Santa Sede per la negoziazione. Abbiamo celebrato la ricorrenza con un concerto a Roma e con altre iniziative: le nostre relazioni sono buone e basate sul dialogo e sulla fiducia reciproca. Con un auspicio: papa Francesco ha visitato solo Gerusalemme, spero venga presto a visitare la Galilea».

Una visita che ha lasciato molto colpito Oren David, soprattutto per «il gioiello» che Rieti rappresenta per tutto il centro Italia. «Sono stupito – ha commentato – non pensavo ci fosse così vicino a Roma tanta quiete, e posti così belli. Questo palazzo è meraviglioso, e affacciarmi dall’Arco di Bonifacio è stato emozionante, così come conoscere la storia di san Francesco così da vicino, quella dei santuari e dei pellegrini che passano di qui sulle sue orme».

Una mattinata culminata con un breve tour nel centro storico della città, attraverso la visita al centro d’Italia e al teatro Flavio Vespasiano e una piccola degustazione di prodotti tipici: «Mi propongo di tornare quando l’emergenza sarà finita, per visitare Greccio e gli altri luoghi francescani, magari durante l’evento che fate per celebrare il primo presepe, o solo per fare una passeggiata nei luoghi che furono cari a Francesco e che esprimono pace».

E di pace si parla, sotto le arcate di Palazzo Papale, quando Oren David lascia Rieti: «La pace? Abbiamo fatto molti progressi, tanto che ora possiamo visitare liberamente tanti Paesi. C’è tanto altro lavoro da fare, ma c’è bisogno di ottimismo: e io sono un ottimista».