Lacus Velinus: sulle tracce ancestrali dei nostri antenati

La Casa del Parco Pubblico di Colli sul Velino “Alvaro e Siro Palenga”, con la sua splendida cornice autunnale, ha ospitato un’interessante giornata di studi sugli “Antichi abitatori della conca velina – ricognizioni archeologiche nell’area dell’antico Lacus Velinus“.

La manifestazione, svoltasi il 1 Dicembre, ha voluto mostrare al pubblico presente una panoramica approfondita sulle origini, la cosiddetta protostoria, delle popolazioni “reatine” tra l’eta del bronzo e del ferro (II Millennio a.C.).

La giornata di studi è stata fortemente voluta dalla amministrazione del Comune di Colli sul Velino in particolare dal Sindaco Alberto Micanti e dalla Pro Loco locale, in stretta collaborazione con Giovanna Alvino ed Elena Calandra (Soprintendenza per i beni Archeologici del Lazio) e Alessandro Jaia (del dipartimento di Scienze dell’antichita de La Sapienza).

Ma i veri protagonisti dell’evento sono i giovani archeologi del Dipartimento di Scienze dell’Antichità de La Sapienza, che hanno presentato i resoconti e gli studi dei siti archeologici di Paduli di Monte Cornello (Colli sul Velino), di Vicenna Riara, Fosso di Valle Tribolata, e di Campo Reatino (Rieti), di Casa Fonte Colombo (Poggio Bustone), e di Campo di Santa Susanna (Rivodutri).

Inoltre sono stati fatti accenni su altri siti a noi vicini, come il cosiddetto “ripostiglio” di Piediluco, due centinaia di manufatti di cui una parte è finita perfino in Danimarca, e delle necropoli nella zona delle Acciaierie di Terni.

Ciò che ha più colpito della manifestazione è stata sicuramente la sensibilizzazione verso la nostra storia da parte delle amministrazioni di Colli sul Velino, con la partecipazione di quelle di Labro e Morro Reatino, come altresi colpisce l’assenza degli altri Comuni dei siti sopracitati o quella dei giovani del luogo, i veri e propri portavoce della nostra storia nel futuro.