L’accoglienza del Verbo è anche accoglienza delle persone, dei diversi, dei cosiddetti stranieri, delle sfide che il mondo di oggi pone di fronte a noi e chiede di affrontare e vincere.
Questa accoglienza non deve essere letta come debolezza, come modalità di rinuncia a lotte vitali, importanti e serie, come quella per il lavoro, per la felicità, per la serenità.
Il cristianesimo non è debolezza o fallimento; l’Incarnazione del Verbo, cioè del Figlio di Dio, la seconda Persona della Trinità, è assunzione da parte di Dio della debolezza umana, ma finalizzata ad accogliere l’uomo per offrirgli questa possibilità di sconfiggere il male e diffondere il seme del bene.