La via Francigena attraverso “Risorse Sabine”

Appaltati i lavori per la costruzione di quattro piccoli alberghi della Protezione Civile a Greccio, Cantalice, Scandriglia e Poggio San Lorenzo.

Quattro Centri di Accoglienza di Protezione civile, con cinquantadue posti ciascuno, saranno costruiti lungo il tracciato della Via Francigena di san Francesco a Greccio, Cantalice, Scandriglia e Poggio San Lorenzo e quando non saranno utilizzati per fini umanitari, questi verranno impiegati per assicurare ospitalità ai pellegrini del Cammino. Una notizia di non scarso conto collegata alla prima è poi quella della lunga visita compiuta nella Valle Santa, nei giorni scorsi, dai vertici dell’Opera Romana Pellegrinaggi i quali – si apprende – hanno deciso di investire notevoli risorse a Rieti, inserendo il Cammino nei circuiti dell’importante operator tour cattolico.

E’ stato così che la Francigena ha messo a segno un risultato assai atteso, risolvendo in parte il grande e grave problema dell’ospitalità da assicurare ai pellegrini lungo il tracciato reatino-romano dei 100km. da Rieti a Roma, attraverso l’appalto per la costruzione dei quattro Centri di Accoglienza di Protezione civile. Si tratterà di specie di ospizi per la cui progettazione e costruzione si è sfruttata l’esperienza che la delegazione reatina, recatasi nel 2007 in missione a Santiago di Compostela, acquisì in Galizia in quella occasione. E’ in questo quadro che rientra l’accordo con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri che sfrutterà i quattro ricoveri in caso di pubbliche calamità e qualora dovesse avere bisogno di letti per sinistrati, alluvionati e così via. In tal modo si è stabilito che, nei tempi della normalità, le quattro strutture, invece di rimanere vuote e inutilizzate, potranno essere impiegate a fini turistici, aggiungendosi alla rete già esistenti dei numerosi agriturismi operativi nella Valle Santa e in Sabina.

Lungo il Cammino di Santiago suddiviso in più di cinque strade, comuni e regioni spagnole hanno realizzato numerosi dormitori pubblici per finalità generali e in estate per i pellegrini non in grado di sostenere le spese di un albergo, che a Santiago, in città ed in periferia, sono ben quattrocento e che durante l’estate sono tutti affollati. Un poco come si farà a Rieti, se tutto funzionerà come si spera. Nei dormitori pubblici, lungo la via di Santiago, si è ospitati in camerate. Nei pressi ci sono anche piccoli ristoranti dove si mangia con otto euro. La Provincia di Rieti si è mossa su quell’indirizzo e ricevuto i necessari finanziamenti, ha delegato alla società Risorse Sabine, che ne è divenuta la stazione appaltante, il compito di organizzare la gara per l’assegnazione dei lavori di costruzione dei quattro Centri.

I lavori a base d’asta per la costruzione dei piccoli alberghi erano dell’importo di 1 milione e 674.550,95 euro. Le offerte dovevano essere migliorative dei progetti. Alla gara hanno partecipato undici imprese edili. L’appalto è stato aggiudicato alla A.T.I. Nej Donadio s.r.l. (capogruppo) e Amato Costruzioni s.r.l. (mandante) al prezzo contrattuale di euro 1 milione e 285.053,95, con un ribasso del 24,581%. Il risultato è stato pubblicato sulla G.U.R.I. il 28/12/2011 n.152 V serie speciale a cura del R.U.P. Dott. Roberto Angeletti. Ieri rappresentanti della società Donadio erano a Rieti per prendere i contatti allo scopo di aprire i cantieri entro febbraio.

Detto che è necessario estendere e rafforzare l’intesa e la collaborazione con la Diocesi di Rieti e con l’Ordine dei Frati Minori francescani che gestiscono i santuari reatini, alla base di ogni futura previsione di successo vi è quindi la costruzione dei quattro centri – si fa notare – che pone le basi concrete della soluzione di uno dei problemi più complicati per consentire lo sviluppo della Francigena reatina. L’accordo con l’ORP consentirà di acquisire il sostegno necessario per dirottare su Rieti quei numeri necessari di pellegrini per fare entrare nel contesto sociale provinciale, spirituale e imprenditoriale, una realtà che va conosciuta, sostenuta ed apprezzata, anche in vista degli sbocchi e delle risorse occupazionali che si prevedono. L’altro problema impellente che si pone è ora quello di assicurare la manutenzione del lungo percorso della Francigena in prossimità della primavera e del ritorno numeroso dei pellegrini. I comuni non hanno personale alle loro dipendenze per ripulire i tratti di loro competenza e la provincia, ugualmente, ha le sue difficoltà in proposito e in tale campo. Resta ancora la necessità dell’organizzazione di celebrazioni religiose di alto contenuto spirituale e manifestazioni di contorno, di natura culturale e civica come avviene ad Assisi, con i necessari riflessi internazionali, per creare quel mondo di adesione alla Francigena che è ancora assente a Rieti ed in Sabina, coinvolgendovi associazioni ed ancor di più la Chiesa e i frati francescani, senza arrestarsi ai soli vertici. Per consentire che questo avvenga bisognerebbe dar corso a quel protocollo firmato in Spagna cinque anni fa dal presidente della provincia Fabio Melilli, ancora non evaso, che fu il primo atto ufficiale di carattere amministrativo e a valenza internazionale intercorso fra la Provincia di Rieti e quella galiziana di Pontevedra i cui contenuti riguardavano le relazioni di natura non solo turistica, ma di più ampio raggio fra le due istituzioni, che si riferivano alla cultura, all’agricoltura, all’incremento dei traffici commerciali fra i due territori, auspice il Gal del presidente Enzo Antonacci. L’intenzione era di partire dal turismo religioso che se in Galizia è centrato sull’Apostolo S. Giacomo, a Rieti è fortemente segnato dal Francescanesimo e dal Monachesimo benedettino e, pertanto, molto legato alle figure di S. Francesco e di S. Benedetto. Questo compito sembra ben tagliato per la società Rieti Turismo del presidente Maurizio Colantoni, visto che ci si è cominciati a credere e quindi a muoversi.