Intervista

La sicurezza affidata alle donne

Non solo il nuovo questore di Rieti è donna, ma lo sono anche i due terzi del personale della Polizia di Rieti. Sono infatti declinati al femminile tutte le funzioni dirigenziali, oltre a tanti ruoli operativi

Sta “prendendo le misure” del suo nuovo incarico a Rieti, il questore Maria Luisa Di Lorenzo, da nepppure un mese arrivata a capo della Polizia reatina. «Sto appena iniziando a prendere confidenza sia con il luogo che con il personale: ma mi sento già a casa!» C’era curiosità, «come normale che sia», per l’arrivo del primo questore donna nel capoluogo reatino, che si aggiunge agli altri sette funzionari di sesso femminile che compongono la squadra dei dirigenti della Polizia di Stato di Rieti. Di fatto, solo un terzo è maschile. È donna infatti il vicario del questore, la dottoressa Maria Grazia Giommi, ma anche il capo del reparto anticrimine Francesca Federici, il vice capo di Gabinetto Maria Rita Cesarini, il dirigente della Squadra Mobile Antonella Maiali, quello della Polizia Amministrativa Loredana Camporota, il responsabile dell’Ufficio Immigrazione Delia Temperanza e quello del personale dottoressa Letizia Appolloni, «un ruolo assolutamente strategico per il funzionamento di una questura: le nostre donne non ricoprono solo ruoli da burocrati, ma sono tutte in prima linea», sottolinea il questore, a dimostrazione della parità completa tra uomini e donne in Polizia.

Donne specchio del Paese

«Sono stati fatti dei notevoli passi in avanti in questo senso, anzi possiamo dire certamente che la parità di trattamento delle poliziotte va di pari passo con l’emancipazione femminile in Italia. Noi abbiamo accelerato i tempi, tra l’altro si è appena concluso il 2019, anno del sessantesimo compleanno delle donne in Polizia, un traguardo molto importante: da quella legge del 1959 che sanciva il nostro ingresso abbiamo fatto notevoli passi in avanti».

Pari stipendio tra questore uomo e questore donna, dunque? «Naturalmente!», risponde sorridendo la dottoressa Di Lorenzo, «qui c’è parità di trattamento economico. Ci sono altri limiti, più esterni che interni, nel senso che le donne sono molto preparate e alla pari degli uomini, ma come limiti esterni intendo una rete di sostegno che in questo momento storico dovrebbe essere costituita da asili nido e altre strutture che favoriscano il lavoro della donna, attualmente sostenuta praticamente solo dalla rete familiare: perchè non si può certo nascondere che una donna debba conciliare più settori della vita».

Per quanto riguarda pregiudizi sul suo ruolo e su quelli ricoperti in passato, il questore Di Lorenzo finora non ne ha intercettati: «Fin dal mio ingresso in Polizia non ho notato alcun pregiudizio nei miei riguardi, ma ritengo che nella società si possa fare molto di più per sostenere e garantire la donna, e ottenere una parità che sia veramente tale».

Fare squadra con lo stesso obiettivo

La sicurezza è dunque praticamente in mano alle donne, nella città di Rieti, se si considera che l’attuale Prefetto è la dottoressa Giuseppina Reggiani. Una squadra “in rosa” accolta con sorpresa iniziale da parte dei colleghi uomini, che non erano abituati a tale impostazione. «Ma dopo un minimo di curiosità iniziale ora è tempo di collaborare, e lo si fa in perfetta sintonia, si va certamente al di là delle differenze di genere». E anche con le altre donne, si lavora in accordo e collaborazione. «Devo dire che va tutto bene, io sono del parere che occorre fare squadra, ma ovviamente non solo tra donne, si intende tra tutti coloro che lavorano nello stesso ambito e per lo stesso obiettivo».

Non si parla certo di inferiorità o superiorità di genere. «Noi donne non siamo megliori o peggiori degli uomini, semplicemente abbiamo un punto di vista diverso, per cui riusciamo a risolvere determinati problemi con un occhio non migliore, solamente diverso da quello degli uomini. Un modo di fare che ci sta aiutando molto, lo stesso Capo della Polizia sta affidando sempre più alle donne incarichi apicali».

Attenzione ai giovani

Da donna, ad esempio, uno dei crucci maggiori che confessa di avere il questore è quello del disagio e del disorientamento dei giovani, per i quali si impiega sempre in prima persona: «Loro sono il nostro futuro, e cerco sempre di tutelarli, tramite attività informative, divulgative e preventive. La droga nella scuole, anche se in modica quantità, non mi piace e non ci piace: per questo, avviamo rapporti costanti anche con i dirigenti scolastici, perchè ci segnalino situazioni critiche».

Una città tranquilla

Per quanto riguarda la sicurezza a Rieti, la dottoressa Di Lorenzo inquadra una situazione molto serena: «Siamo nella top ten delle città più tranquille, e vedo che tutte le istituzioni si adoperano perchè si prosegua in questa direzione. Certo, non bisogna mai abbassare la guardia, perchè sottotraccia ci può sempre essere un fermento che possa dar vita a sodalizi criminali: Rieti è a un passo da Roma, ma anche da altre città dove covano problematiche simili. Il mio lavoro qui sarà in primo luogo quello di preservare e mantenere questa tranquillità».

Con il sorriso vicino al cittadino

Prima di arrivare a Rieti, la dottoressa Di Lorenzo ha lavorato a Roma, al Dipartimento della Pubblica Sicurezza «ero una burocrate, quindi per me fare il questore oggi è una sorta di ritorno al passato, poichè ho lavorato per 12 anni presso la Questura di Firenze e per quasi un anno in quella di Torino per l’organizzazione delle Olimpiadi Invernali del 2006». La dottoressa Di Lorenzo ha lavorato anche presso la Direzione Centrale per gli Istituti di Istruzione, curando prevalentemente la strategia di formazione della Polizia di Stato presente sul territorio. «La formazione degli agenti è delicata ed importantissima, ed è una delle altre cose su cui punta molto il Capo della Polizia. È un altro campo in cui abbiamo fatto notevoli passi in avanti, grazie ai quali ci è consentito di mettere su strada il meglio dei giovani che entrano nel Corpo: non solo poliziotti con la pistola dunque, ma poliziotti con il sorriso, vicini alle problematiche e alle esigenze del cittadino».