La NPC Rieti perde ancora, ma esce tra gli applausi

La Linkem NPC Rieti esce tra gli applausi in questa settima giornata di campionato ed d il fatto, per una piazza come la nostra, è veramente insolito se si considera che questa è la sesta sconfitta, la quarta in casa. Ma se c’è qualcosa in grado di conquistare la benevolenza dei tifosi reatini è che nonostante il risultato dia inequivocabilmente ragione alla Lighthouse Trapani, si subodora, si percepisce, si intuisce un cambiamento nell’aire…

Eppur si muove.. .Si muove, tanto per cominciare la panchina. Si muovono, alternandosi e mischiandosi giovani e vecchi, con veloci rotazioni che assegnano importanza e responsabilità a tutti e costruiscono quintetti inediti e sperimentali. Si muove la palla nei passaggi. Si smuove l’umore dei ragazzi in campo che ce la mettono proprio tutta e proprio fino all’ultimo secondo, ma nulla possono contro le percentuali di Trapani ed un arbitraggio,a tratti, quantomeno creativo.

Eppure si è giocato un terzo quarto (24-15) che da solo è valso l’importo del biglietto.

A esordire in campo è un quintetto inatteso che lascia gli anziani in panchina. Non c’è posto nel primo schieramento di coach nunzi per Feliciangeli, De Ambrosi e Muzio, a giocarsela sono Grillo, Mascagni, Granato, Ferrienti e Bagnoli. Le postazioni, però,non durano mai a lungo e sulle sedie del cambio si alternano velocemente i giocatori. Tanto che tutti e dieci hanno giocato e nessuno per meno di 8,30 minuti.

Trapani si impone nel primo quarto su una Linkem in cerca di chiave di lettura (13-21). Serve anche il secondo periodo ai nostri per misurare gli avversari (10-16).

Quando dopo l’intervallo lungo rientrano in campo i reatini sono dei leoni. Introdotti da Della Libera e Mascagni, e trascinati da capitan Granato, gli amaranto celesti, autori di una prova corale , cui tutti, nessuno escluso, partecipa, con giocate mirabolanti, attacchi riusciti e difese intense, mettono in grossa difficoltà i siciliani e quasi ribaltano l’inerzia della partita arrivando a 2 punti dagli avversari (24-15).

Purtroppo il quarto tempo è ricco di episodi: gli avversari sono tosti ed esperti e Virgilio provvede subito a rimettere una piccola distanza, che purtroppo resterà incolmabile nonostante la tenacia dei reatini. I 2 falli tecnici fischiati prima a Bagnoli e poi alla panchina non giovano alla rimonta, come il fischio negato su un intenzionale ai danni di Granato ed invocato da tutto il pubblico del Palasojourner, un pubblico partecipe, caloroso e finalmente molto rumoroso.

E così la gara finisce per 67-75, ma stavolta quello che di buono si è visto in campo lascia davvero sperare in una sorte migliore.

In sala stampa, il coach siciliano Flavio Priulla fa i complimenti ai suoi, “bravi ad avere interpretato il ritmo”, dice, “per avere impresso velocità al gioco” e “aver tenuto sempre il naso avanti, fattore di molto conto nella gestione psicologica della gara”, poi dice che sì, alcuni fischi, in alcuni momenti chiave della gara, sono sembrati “esagerati”, che ci sono episodi che decidono tutto, influendo non per l’ultimo sull’aspetto mentale dell’incontro.

Il nostro nuovo coach si unisce nei complimenti a Trapani sostenendo che “hanno giocato una partita pulita, facendo canestri difficili che hanno pesato sull’inerzia della partita”, ma poi racconta di un’altra storia, quella della NPC nel cui spogliatoio giovedì ha chiesto ai giocatori di far vedere che ancora ci credono e che la risposta è stata univoca, che si è vista in campo con l’intensità fino all’ultimo canestro e che i tecnici rientrano in questa risposta. “E’ una squadra viva, la nostra, generosa, di cuore, che ha tenuto il campo fino alla fine senza mollare mai, tentando fino all’ultimo secondo. Si tratta di una reazione importante, di una squadra che si assume le proprie responsabilità. C’è da lavorare a livello tecnico, ma la reazione c’è stata”.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei giovani, le numerose rotazioni e la spartizione piuttosto equa del minutaggio, Nunzi esprime la sua filosofia: “Se c’è una grande squadra, con grandi obiettivi, le rotazioni sono necessarie per arrivare bene e con più giocatori possibile a fine campionato. Ci sono giovani molto interessanti, che possono rappresentare il futuro di questa squadra e ritengo sia un mio personale dovere farli crescere, farli confrontare con grandi atleti e correggerli nei grandi errori. Solo così diventeranno giocatori migliori”.

Rieti. Grillo 2, De Ambrosi, granato 13, Feliciangeli 3, Giovannelli 7, Bagnoli 16, Musso 6, Della Libera 5, Ferrienti, Mascagni 15. All. Luciano Nunzi

Trapani. Virgilio 22, Gentile, Svodoba, Costantino 7, Tredici, Rizzitiello 22, Ianes 7, Morgillo, Tardito 6, De Gregori 11. All. Flavio Priulla