Pubblichiamo una nota rivolta alla Cgil firmata dai consiglieri Andrea Sebastiani, Sonia Cascioli, David Festucciae Luigi Gerbino.
«Restiamo esterrefatti di fronte al comunicato stampa a firma CGIL sulla vicenda Silveri e ci chiediamo fino a che punto un’organizzazione sindacale possa spingersi oltre il ruolo istituzionale che gli è proprio ingerendo in aspetti di tutt’altra natura.
Preferiamo sorvolare sulla evidente caduta di stile dell’autore/autrice del testo che, nell’assurgere a strenua difesa della d.ssa Silveri, si è lasciato/a andare a commenti ed epiteti di tipo personale che non si addicono affatto ad una organizzazione, neanche sindacale, tanto più in considerazione del fatto che pur non avendo alcuna contezza circa il reale svolgimento dei fatti ha preferito, tuttavia, prendere come verità assoluta solo una delle versioni fornite dalla stampa: quella della d.ssa Silveri appunto.
Ci chiediamo per quale motivo non abbiamo mai registrato simili prese di posizione di fronte a lavoratori dipendenti (e non volontari/donatori), che dopo oltre 20 anni di servizio presso settori specifici del Comune dove hanno maturato una consolidata esperienza, sono stati trasferiti “manu militari” in tutt’altri settori. Forse questi dipendenti appartenevano a sigle sindacali meno amiche di questa amministrazione? Ma i lavoratori non dovrebbero essere tutelati a prescindere?!
Ci auguriamo che non si stiano portando avanti battaglie più personali che sindacali! Ciò che ci preme, invece, stigmatizzare è il modo in cui si sollecitano “Sindaco e amministrazione ad affrontare tempestivamente il problema del personale”. Ci piacerebbe sapere cosa intende la CGIL per “problema del personale”: forse quello che ha creato questa amministrazione da quando si è insediata attraverso l’allontanamento di alcuni, l’avvicinamento di altri e la completa delegittimazione di altri ancora?
Oppure ha una visione tutta sua del cosiddetto problema del personale?! Ed ancora, si invoca una “vera ristrutturazione”: cosa intende per vera e cosa per ristrutturazione? Ma la politica del personale non la dovrebbe fare la politica? Ovvero coloro che si candidano, ci mettono la faccia raccontando agli elettori i propri programmi in base alla propria visione delle singole politiche dell’Ente?
E allora, se le cose stanno ancora oggi così, il sindacato non dovrebbe fare le sue battaglie nei tempi e nei modi opportuni esattamente come accedeva una volta quando il sindacato faceva sindacato? Oppure oggi siamo entrati in una fase più “evoluta” della politica sindacale, ovvero quella in cui il sindacato co-gestisce e dice alla politica cosa deve fare?
In effetti una risposta in tal senso sembra rinvenibile proprio all’interno della giunta di Palazzo: tra i frutti che ci ha portato la crisi agostana c’è stata l’entrata in campo del nuovo assessore/ex dirigente CGIL Vincenzo Giuli con delega all’attuazione del programma nonché ai rapporti col Consiglio comunale. Mica niente!
Allora il battesimo è pieno e comprendiamo pure lo sfogo della CGIL con le esternazioni fatte nel suo comunicato! A questo punto appare superato anche il dubbio che talvolta ci assale quando ci rapportiamo con l’assessore Giuli, ovvero se interagiamo con la politica o con la CGIL: nella cogestione i ruoli, infatti, possono naturalmente coincidere!
In qualità di consiglieri comunali ci resta un po’ di amaro in bocca perché, a prescindere dal colore politico, tutti coloro che come noi attraverso le elezioni si sono messi in gioco ogni giorno misurandosi con gli elettori e con la realtà fuori dalle mura del Palazzo comunale, avrebbero potuto scegliere una via più rapida, economica e indolore: quella di entrare dalla porta di servizio!
Di sicuro il concetto di opportunità, richiamato nello stesso comunicato dalla CGIL, risulta molto, molto elastico! E nel caso di specie, l’opportunità è per chi e per fare cosa?!»
Signore perdonali perché non sanno quello che dicono.