Musica

«La mia generazione»: suoni elettronici e testo in italiano per il nuovo singolo di Mattia Caroli e i Fiori del Male

A quattro anni di distanza dal primo album, la nuova canzone di Mattia Caroli e i Fiori del Male è il tentativo riuscito di provare strade nuove senza perdere la propria identità

Fa un salto dalle sonorità più rock del passato al sapore tecno-pop del nuovo singolo il gruppo di Mattia Caroli e i Fiori del Male. Il marchio di fabbrica della canzone resta riconoscibile, ma cambia il vestito. La mia generazione (sì, per la prima volta si canta in italiano) inizia con un ostinato di sintetizzatore e va avanti sovrapponendo batteria elettronica, arpeggiatori e note sostenute fino a comporre l’ambiente sonoro in cui riverbera la voce. Tutto sempre in movimento, come fosse la metropolitana citata nel testo.

Ad essere immobile è ciò che si vede: «solo indifferenza», quella di una generazione «fatta di televisione», che non ricorda «amore o poesia», ma «sguardi spenti e malattie». In questo universo letterario fatto di solitudine e frenesia la città è qualcosa da imparare ad amare e perdonare, un luogo da rendere più umano, anche solo con un «bacio nel traffico».

Al primo ascolto verrebbe da pensare a riferimenti musicali sulla falsa riga dei Depeche Mode, ma forse l’universo evocato dai Fiori del Male è più vicino a certe serie distopiche portate al successo da Netflix come Dark, Stranger Things o Black Mirror. Prodotti che hanno saputo alludere nell’immaginario e nelle colonne sonore al meglio degli anni ‘80, riuscendo però a traslare quell’estetica al tempo di internet. Un’altra generazione fatta di televisione, anche se on demand.

Fosse così, sarebbe un certo gusto per il vintage a tenere insieme i suoni elettronici del nuovo singolo e le sonorità a volte psichedeliche, a volte indie, a volte quasi prog delle canzoni di qualche anno fa. Brani talvolta arricchiti dall’uso di strumenti insoliti di fronte ai quali l’uso di sequencer digitali e oscillatori non fa pensare tanto a un cambio di stile, quanto a un ampliamento della cassetta degli attrezzi. Non a caso sul finire del nuovo brano riemerge dal fondo il suono della tromba, un po’ a fare da contrappunto alla voce, un po’ come a suggerire una ritrovata dimensione di libertà.

Il singolo La mia generazione è un nuovo esordio che fa bene sperare sui prossimi passi del gruppo, e aggiunge curiosità all’attesa del nuovo ep. Prodotta da Leo Pari, mixata da Jesse Germanò e masterizzata da Filippo Strang, la canzone si può ascoltare gratuitamente su Spotify.