Dopo aver camminato nella favela e avere incontrato l’invisibile ricchezza della fede di tanti che lì lo hanno accolto portando l’onore del proprio cuore e ricevendolo in un luogo di vita molto dura e sgangherata, il Papa ha accolto i giovani della Gmg sulla spiaggia di Rio, facendo un’analogia tra quella spiaggia e la spiaggia su cui Gesù incontrò e chiamò per la prima volta i discepoli.
È ancora la stessa chiamata: Bota fé, metti fede, abbi il coraggio di seguire l’evidenza della ragione, di trovarti di fronte a una presenza eccezionale, a un uomo che ha il cuore e la ragione carica di comprensione per la realtà. Così come ai discepoli capitò su quella spiaggia, così capita ai giovani di Rio di ricevere l’invito di mettere fede, di provare a seguire un uomo che mostra nella sua vita e nelle sue parole una comprensione dell’esistenza, un abbraccio dell’esistenza più grande di quello che uno immagina. 2013 anni sono bruciati in un istante, in una contemporaneità con i primi che è il vero gusto della Giornata mondiale della gioventù.