Lo ha chiamato Francesco

C’è poco da fare: la notizia di ieri (e di oggi) è che al De Lellis una suora ha partorito un bel maschietto. Lo ha chiamato Francesco. È un fatto importante? Non più di tanto. Ma di sicuro torna utile agli amanti delle storie torbide e dello scandaletto di provincia. E se c’è di mezzo la Chiesa è tutto più appetitoso.

Però che peccato: in mezzo a tante risatine maliziose, sono state ben poche le parole di tenerezza per questa donna e il suo bambino. Si preferisce far chiasso che avere comprensione. E guardare con malafede ad una storia che ha tutta l’aria della più sprovveduta ingenuità.

È la stampa, bellezza, dirà qualcuno. Se la “la pancia” fa vendere, a quella ci si rivolge, senza troppi complimenti.

Anche perché il “lieto evento” spezza la triste monotonia della cronaca. Titoli come “Ammazza con l’accetta il compagno di stanza in una comunità recupero” o “Presidente di banca uccide moglie e figlio in casa poi si spara”, per capirci.

Ma bisogna lavorare sodo per non far sgonfiare il caso. Il prossimo passo? La caccia al padre, non c’è dubbio. Il pubblico lo vuol sapere. È convinto di potersi impicciare delle cose più intime della vita altrui. Tutto il resto, evidentemente, è noia.