Kiwi: frutto o uccello?

L’Actinidia chinensis è una pianta da frutto originaria della Cina continentale ed orientale, dove cresce sulle sponde di fiumi e ruscelli per via dell’umidità del suolo.

La pianta è una liana rampicante a foglie caduche tondeggianti di notevole dimensione, in grado di arrivare fino a dieci metri di altezza. I frutti, a seconda della varietà, possono essere piccoli o grandi, pelosi e con polpa che varia dal colore giallo, al rossiccio, fino al verde.

Nel 1904 alcuni cloni di piante cinesi vennero esportati in Nuova Zelanda, dove furono praticate sezioni di alcune varietà a cui poi venne dato il nome di “Kiwi fruit”, cioè frutto del Kiwi, intendendo con ciò caratterizzare, anche se in maniera del tutto arbitraria, il frutto come prodotto tipico nazionale, dato che il Kiwi è l’uccello non volatile dalle piume lanuginose simbolo della Nuova Zelanda.

I frutti del Kiwi contengono diversi sali minerali ed una gran varietà di vitamine, soprattutto vitamina C, eccellente antiossidante, la cui quantità presente, 85 mg per 100 g di parte edibile, è superiore anche a quella delle arance, 50 mg per 100 g di parte edibile. Questa forte presenza di vitamina C conferisce al Kiwi la capacità di rafforzare il sistema immunitario contro influenza e raffreddore, rendere sani denti e gengive, proteggere l’organismo dai radicali liberi. Inoltre, la vitamina C è in grado di espellere il colesterolo dall’organismo e aiuta a prevenire l’infarto e l’arteriosclerosi. Anche le donne in gravidanza possono trarre benefici dall’assunzione di kiwi, poiché la vitamina C ha la proprietà di alleviare e prevenire i problemi connessi alla circolazione sanguigna.

Mangiare quantità superiori a due frutti ha un effetto discretamente lassativo, anche se molto dipendente dalla sensibilità individuale. Tale effetto è inversamente proporzionale al livello di maturazione: più il frutto è sodo ed acidulo, quindi bassa maturità, più si avrà l’effetto lassativo.

Quando si mangia insalata, spinaci o sedano, è consigliabile terminare il pasto con qualche kiwi. Questi ortaggi, infatti, contengono spesso nitrati presenti nel terreno che, per opera di alcuni batteri del nostro intestino, vengono trasformati in nitriti. Questi, legandosi con le ammine presenti nel tratto digerente, formano le nitrosamine, molto pericolose poiché favoriscono l’insorgenza di fenomeni neoplastici. Il kiwi serve proprio a disattivare e a bloccare questo processo.

Quando si sbuccia un Kiwi va mangiato il prima possibile o si rischia che si ossidi, causando la perdita di efficacia della vitamina C in esso contenuta. Macedonie fatte anche con questo frutto andrebbero consumate in breve tempo.