Inalca: approvato l’accordo aziendale del sito di Rieti

foto produzione inalca

Il 13 maggio si è tenuta l’assemblea dei dipendenti Inalca, durante la quale è stato approvato l’accordo aziendale del sito di Rieti, contratto integrativo 2013-2015.

«Crediamo che negli ultimi anni di contratti integrativi, qui nella provincia di Rieti ne siano stati sottoscritti quanti se ne contano con le dita di un falegname, mentre di chiusure, di cassa integrazione, di fallimenti, di licenziamenti, purtroppo è piena la cronaca» sottolineano Polidori (Flai Cgil) Gabrielli (Fai Cisl) e Laurenzi (Uila Uil).

«In altri tempi questa – dicono i sindacalisti tramite una nota – la sottoscrizione di un contratto integrativo, sarebbe una non-notizia, e forse lo è anche oggi. Eppure vogliamo segnalarla, questa che per noi è una notizia, due anni fa questa fabbrica era l’ennesima del reatino avviata alla chiusura; per sei anni cassa integrazione per tentare di arginare le perdite, una situazione gestionale sull’orlo della ingovernabilità, appalti e sub appalti e una stratificazione di livelli salariali e di diritti dei lavoratori e delle persone non degna di un paese avanzato e civile. Poi la scommessa, in alternativa alla chiusura, un processo di revisione profonda della “governance” della fabbrica, una operazione culturale prima che societaria che ha coinvolto tutti, maestranze, gruppi dirigenti, proprietà e le stesse organizzazioni sindacali di Flai, Fai e Uila, un processo complesso in una situazione di generale disfacimento del tessuto industriale italiano e, ovviamente, del reatino».

«Oggi la fabbrica sta di nuovo marciando, la storica fabbrica della carne in scatola di Rieti ha ricominciato ad assumere personale, e, anche merito della affezione del cavaliere Cremonini per il sito produttivo di Rieti, sembra essere tornata, anche nella consapevolezza dei dipendenti, la Inalca, la Montana, quella che ai tempi del vero Carosello, era reclamizzata con un sketch ispirato ai cowboy. Abbiamo sottoscritto – spiegano Polidori, Gabrielli e Laurenzi – un accordo integrativo che rimpolpa un poco i salari degli operai e degli impiegati, ma che soprattutto prova a mettere in moto un processo virtuoso che lega salario e sviluppo, tutto da verificare, tutto da scommettere».

«Una operazione necessaria, indispensabile, prima che coraggiosa, ed oggi finalmente una assemblea pacata, civile, dove si è potuto parlare e confrontarci sulle questioni reali, concrete, sapendo di non aver conquistato la luna ma di esserci messi semplicemente su un binario di positività, di relativa serenità, consapevoli che per riuscire, per sfangarla, ciascuno deve fare la propria parte, senza fare sconti a nessuno, perché in fondo noi, quando lo vogliamo non siamo secondi a nessuno, e questo – concludono i sindacalisti – noi, ce lo meritiamo».