Tanti i messaggi di cordoglio giunti in questi giorni per la scomparsa del vescovo emerito di Rieti, mons. Delio Lucarelli. Tanti quelli istituzionali, come quelli del sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, e dell’assessore regionale Manuela Rinaldi. Pensieri di ricordo e gratitudine anche da realtà ecclesiali come la Pia Unione Sant’Antonio di Padova, con il priore Alessandro Brunelli che insieme a tutti i confratelli di Lucarelli ricorda il «supporto e l’accompagnamento che negli anni» e nel segno della devozione antoniana.
Molti, ovviamente, anche i messaggi di condoglianze ricevuti dal mondo ecclesiale. Al termine delle esequie, presiedute dal vescovo Vito nella basilica di Sant’Agostino, il vicario generale don Casimiro Panek ha letto quelli del segretario generale della Cei, mons Giuseppe Baturi, a nome del Cardinale Presidente Matteo Maria Zuppi, e quello del vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, che succedendo a mons. Lucarelli ha guidato la diocesi di Rieti per poi lasciare il testimone a mons. Piccinonna.
Con un telegramma firmato dal Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, è giunto il cordoglio del Santo Padre Francesco, con la gratitudine per il lungo e generoso servizio ecclesiale.
Mons. Baturi ha portato alla Chiesa di Rieti i sentimenti di partecipazione della Conferenza Episcopale Italiana ai «presbiteri, ai consacrati e a tutti i fedeli di codesta Diocesi che per diciotto anni è stata guidata dal compianto Presule», associandosi «al suffragio per l’anima di questo nostro Confratello defunto, perché il Buon Pastore lo accolga nel suo Regno di luce e di pace».
Commosso dalla nascita al cielo di mons. Lucarelli anche il cardinale Paolo Lojudice, che nel ricordare lo zelante ministero di don Delio assicura la sua preghiera di suffragio.
Nell’associarsi al dolore della Chiesa reatina per la scomparsa di una così importante figura di riferimento, mons. Pompili lo ha ricordato come «un uomo di poche parole», un tratto che ne determinava «il suo naturale istinto per l’ascolto».
«Mons. Delio – ricorda ancora don Domenico – era accanto a tutti, senza arroccarsi solo con alcuni. Di qui il suo tentativo di aprire gli spazi ecclesiali ad ogni uomo o donna. Mons. Delio ha avuto una particolare attenzione per la crisi economica. Di qui il suo impegno per creare nuove opportunità di lavoro. Infine, mons. Delio ha avuto a cuore la famiglia. Di qui la sua gioia per tutte le volte in cui si ritrovava con bambini e adolescenti, giovani, adulti e anziani».
«Nella Chiesa, come nella storia – ha concluso Pompili – non si procede per salti, ma per sviluppi. Dare ulteriore sviluppo a quello che mons. Delio ha cercato di realizzare è un modo per ringraziarlo del suo servizio concreto e disinteressato».