Chiesa di Rieti

Il presepe di san Francesco: Baturi a Greccio: «Messaggero di vita e speranza»

La celebrazione a Greccio del quarto anniversario dell'esortazione apostolica di Papa Francesco sottolinea il valore della tradizione del presepe come messaggio universale di vita, speranza e comunione ecclesiale. Attraverso densi insegnamenti e riflessioni, mons. Giuseppe Baturi ha introdotto all'ottavo centenario del presepio di San Francesco come cammino di spiritualità e solidarietà

Un grazie sentito al confratello Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, ha rivolto il vescovo Vito all’inizio della celebrazione svoltasi a Greccio nel quarto anniversario della storica giornata del primo dicembre 2019, quando papa Francesco si fece pellegrino al santuario della “Betlemme francescana” per firmare la sua esortazione apostolica Admirabile signum dedicata all’importanza del presepe.

«Grazie per questa generosità che non ci lascia indifferenti e rappresenta uno squisito segno di comunione ecclesiale». Una presenza, quella del presule che rappresenta tutti i vescovi italiani, in questo anno otto centenario del presepio di san Francesco, a pochi giorni dalla memoria degli otto secoli anche della Regola Bollata scritta a Fonte Colombo dal Poverello, che, ha detto monsignor Piccinonna, «è motivo di comunione e di cammino con tutte le altre Chiese che sono in Italia, con uno sguardo speciale per la Terra Santa, dove proprio questa mattina sono riprese le azioni di guerra che non lasciano presagire giorni sereni».

Dopo il canto del Vespro, monsignor Baturi ha proposto una densa meditazione sul valore del presepe. «Da Greccio, da questa Valle Santa , tanta amata dal serafico padre, riparte continuamente un messaggio di vita e di speranza», quel messaggio che – grazie al presepio offerto dalla diocesi reatina in questo speciale anno otto centenario – da piazza San Pietro parlerà al mondo intero, ha detto ancora don Vito prima di dare la parola al confratello Baturi. Lieto, questi, di trovarsi «in un luogo come questo che parla al mondo del presepio e di san Francesco», ha dettato la sua riflessione che – sulla scia della Admirabile signum – ha aiutato a cogliere tutta la ricchezza spirituale che la tradizione dona nei vari elementi del presepio aiutano a cogliere.