Di seguito una dichiarazione del Consigliere della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, in merito all’approvazione legge n. 28 “Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno del diritto allo studio e la promozione della conoscenza nella Regione”.
«Questa mattina il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la nuova legge sul diritto allo studio. La riforma, che prevede il riassetto della governance e la semplificazione e nuovi servizi per studenti universitari e specializzandi della nostra regione permetterà di ottenere ingenti risparmi di funzionamento, intorno ai 500 mila euro secondo la stima della Giunta, ma soprattutto permetterà un maggiore e migliore accesso al diritto allo studio.
Il nuovo testo è stato approvato al termine di un grande e prezioso lavoro da parte dei membri del Consiglio con tutti gli schieramenti politici, come ha anche sottolineato l’assessore regionale competente, Massimiliano Smeriglio, che hanno collaborato in modo propositivo riuscendo ad apportare significativi miglioramenti alla proposta inizialmente portata in Aula.
Con questa nuova legge Laziodisu sarà sostituito da un nuovo Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza (Di.S.Co.) che sarà guidato da 6 dirigenti a livello centrale, e non più 16, e da 3, interni, nelle strutture decentrate rispetto ai 38 precedenti: una riduzione che porterà alla citata riduzione delle spese di funzionamento. Le nuove norme permetteranno di ampliare il bacino dei destinatari e migliorare l’offerta delle prestazioni con interventi indirizzati ad arginare la dispersione universitaria agevolando gli spostamenti dei pendolari tra i Comuni sede degli atenei e quelli limitrofi, garantendo i servizi sanitari per gli studenti fuori sede che potranno usufruire di servizi di medicina preventiva, assistenza psicologica e consultori e sostenendo le attività di socialità e mutuo sostegno promosse e autogestite dagli studenti. Sarà inoltre supportato l’inserimento lavorativo, l’informazione e l’orientamento sui percorsi di formazione.
Tutto questo nell’ottica di un’azione che renda possibile a tutti gli studenti l’accesso ai percorsi formativi desiderati e ritenuti più idonei, in modo da eliminare, o almeno attenuare, le difficoltà derivanti non solo da problemi legati al reddito ma anche dalla localizzazione geografica delle sedi di studio.
Questa legge avrà effetti positivi anche per la provincia di Rieti e la sua comunità. Innanzitutto aiuterà i nostri studenti a frequentare il percorso di studio che ritengono più adatto alle loro vocazioni, all’interno della regione Lazio, con minor dispendio di risorse. Dall’altro canto aumenterà la platea di potenziali studenti che potranno venire a Rieti a studiare presso la Sabina Universitas».
Il nuovo testo è stato approvato al termine di un grande e prezioso lavoro da parte dei membri del Consiglio con tutti gli schieramenti politici, come ha anche sottolineato l’assessore regionale competente, Massimiliano Smeriglio, che hanno collaborato in modo propositivo riuscendo ad apportare significativi miglioramenti alla proposta inizialmente portata in Aula.
Con questa nuova legge Laziodisu sarà sostituito da un nuovo Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza (Di.S.Co.) che sarà guidato da 6 dirigenti a livello centrale, e non più 16, e da 3, interni, nelle strutture decentrate rispetto ai 38 precedenti: una riduzione che porterà alla citata riduzione delle spese di funzionamento. Le nuove norme permetteranno di ampliare il bacino dei destinatari e migliorare l’offerta delle prestazioni con interventi indirizzati ad arginare la dispersione universitaria agevolando gli spostamenti dei pendolari tra i Comuni sede degli atenei e quelli limitrofi, garantendo i servizi sanitari per gli studenti fuori sede che potranno usufruire di servizi di medicina preventiva, assistenza psicologica e consultori e sostenendo le attività di socialità e mutuo sostegno promosse e autogestite dagli studenti. Sarà inoltre supportato l’inserimento lavorativo, l’informazione e l’orientamento sui percorsi di formazione.
Tutto questo nell’ottica di un’azione che renda possibile a tutti gli studenti l’accesso ai percorsi formativi desiderati e ritenuti più idonei, in modo da eliminare, o almeno attenuare, le difficoltà derivanti non solo da problemi legati al reddito ma anche dalla localizzazione geografica delle sedi di studio.
Questa legge avrà effetti positivi anche per la provincia di Rieti e la sua comunità. Innanzitutto aiuterà i nostri studenti a frequentare il percorso di studio che ritengono più adatto alle loro vocazioni, all’interno della regione Lazio, con minor dispendio di risorse. Dall’altro canto aumenterà la platea di potenziali studenti che potranno venire a Rieti a studiare presso la Sabina Universitas».