Il Comune di Rieti sostiene l’appello del Sindaco di Lampedusa

La Giunta, su proposta del Sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, ha approvato una delibera per aderire e rafforzare l’appello del Sindaco di Lampedusa alle istituzioni, in particolare all’Unione Europea, affinché si attuino politiche inclusive e rispettose dei diritti umani e civili e soprattutto intervengano con coraggio e decisione per non consentire più, nel rispetto della dignità umana, tragedie come quelle avvenute nei giorni scorsi nei nostri mari.

Di seguito l’appello di Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, contro l’indifferenza dei morti nel Mediterraneo.

“Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?

Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l’idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l’inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce.

Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra.

Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore.

In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.

Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza”.

 

One thought on “Il Comune di Rieti sostiene l’appello del Sindaco di Lampedusa”

  1. petrongari maria laura

    Il senatore della Repubblica Bossi deve cessare dall’oltraggiare gli umani
    quando continua a ripetere che l’Italia deve proteggersi dalle invasioni dei
    profughi erigendo barriere legali impenetrabili al flusso umano che vi si
    dirige in fuga da paesi in guerra.Io credo che qualificare tutti gli esseri
    umani in tali condizioni come pericolosi e perciò non graditi da noi italiani
    sia un sommario preventivo giudizio che tutti i bambini morti affogati (
    compresi quelli ancora nel ventre delle loro madri) nelle infauste traversate
    di deserti e mare per cercare di sopravvivere su questa terra,siano oltremodo
    offesi ed ingiustamente accusati. Occorre serietà e senso di responsabilità
    nell’affrontare i problemi della migrazione dei popoli e della protezione delle
    frontiere che sono due diritti sacrosanti.Ciò impone a mio avviso in primo
    luogo l’abbandono di posizioni di pensiero discriminatorie verso soggetti che
    non conosciamo e che invece dobbiamo imparare a distinguere caso per caso
    prendendo poi decisioni secondo il diritto ( nazionale da un lato ed europeo ed
    internazionale dall’altro che invece pare siano carenti sul punto con vuoti
    normativi che lasciano sola l’Italia Paese di frontiera di fronte al problema
    umanitario e di sicurezza). Il diritto all’esodo ed alla migrazione è un
    diritto proprio dell’umanità da sempre e perciò è un diritto umano forse il più
    eminente nella storia dell’uomo e dei popoli protetto da un’etica non scritta
    sin dai primordi. Le relazioni tra gli stati nel tempo hanno dato
    regolamentazione agli ingressi riconoscendo il diritto alla libertà di
    circolazione delle persone sui territori compatibilmente con il bisogno di
    protezione delle frontiere. Noi non possiamo solo pensare alle frontiere delle
    Nazioni in funzione di flussi economici di una globalizzazione che ci fa comodo
    perchè ci arricchisce ma dobbiamo riconoscere che esiste ancora prima ed
    insopprimibile il diritto alla vita di persone, famiglie innocenti e popoli che
    rischiano lo sterminio e la morte cruenta nei loro paesi di origine. E tutti
    abbiamo l’obbligo di occuparci dei più poveri. Cosa c’è da dire su questo
    punto? Quanti poveri aumentano a causa della indifferenza dei più ricchi? Il
    diritto di asilo andrebbe negato, dico io, a quei politici che per anni ed
    anni, hanno omesso di fare azioni politiche eque e si sono buttati alle spalle
    i problemi più scottanti come questo dei profughi che ormai riempiono i
    famigerati centri di prima ” accoglienza” in condizioni si dice da tutte le
    parti disumane. Respingere il bisognoso senza appello solo per garantire a se
    stesso tranquillità è anticristiano e viola i principi della Costituzione
    italiana. Leggo di sindaci siciliani che hanno dichiarato la disponibilità ad
    ospitare nei cimiteri cittadini degnamente quei corpi straziati dall’oltraggio
    di troppi , affogati in mare a Lampedusa. Io propongo che i deputati e senatori
    ed anche gli ex ministri che non si sono occupati della protezione di tanti
    profughi innocenti in tutti questi anni morti affogati in mare, accolgano nelle
    loro tombe di famiglia queste centinaia di bare con tanto di lapide a ricordo perchè siamo tutti figli di Dio.
    E poi leggo anche che sull’Espresso on line c’è una lunga lista di notabili di
    partiti che, non più in servizio, percepiscono pensioni indecendi ed
    incompatibili con il tenore di vita attuale di troppi italiani ( non si tratta
    di extracomunitari!) senza più il lavoro o in altre difficoltà economiche non
    per propria colpa. Si faccia una legge che disponga la cessazione di tale
    scandalo così da creare un fondo comune di solidarietà per costruire centri di
    accoglienza dei profughi di cui sopra più degni di un paese civile e poi si
    potranno fare tutti i respingimenti dovuti ma solo per chi è un criminale non
    una vittima.Dialogare con l’Europa che dovrebbe essere madre e non matrigna ed
    attivarsi tutti senza distinzione di partito per dare soluzioni sensate a
    questa situazione intollerabile per ogni coscienza onesta.
    D.ssa Maria Laura Petrongari (Rieti)

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