Teatro

Il “Borghese piccolo piccolo” di Cerami e Dapporto fa sold out alla prima della stagione di prosa del Flavio

Successo di pubblico per il primo appuntamento della stagione di prosa 2019 al teatro Flavio Vespasiano, che con "Un borghese piccolo piccolo" impersonato da un intenso Massimo Dapporto.

Successo di pubblico per il primo appuntamento della stagione di prosa 2019 al “Vespasiano”, che con “Un borghese piccolo piccolo” ha proposto un intenso Massimo Dapporto nel dare vita al protagonista del romanzo di Vincenzo Cerami pubblicato da Mondadori nel 1976 e più noto al grande pubblico per la sua trasposizione cinematografica uscita l’anno successivo, interpretata da un indimenticato Alberto Sordi.

Rispetto al film, questa versione teatrale, adattata dal regista Fabrizio Coniglio, si mantiene più fedele al libro originale e alla sua peculiarità che, si legge nelle note di regia, «è la tin­ta grottesca con cui Cerami descrive le umili aspirazioni del protagonista Giovanni, il borghese piccolo piccolo».

Una tragicommedia che, rispetto al capolavoro cinematografico di Monicelli, nella rappresentazione proposta mercoledì sera al “Flavio” rinuncia ad alcuni tratti più grotteschi tipici di quell’autunno del neorealismo di fine anni Settanta per concentrarsi maggiormente sul protagonista, alla cui drammaticità psicologica Dapporto ­– nel mettere in scena la drammatica storia dell’impiegato ministeriale alle soglie della pensione che fa del tutto per piazzare al ministero il figlio Mario, accettando di aderire, lui cattolico, alla massoneria per avere una raccomandazione e poi si ritrova il figlio ucciso in una sparatoria proprio la mattina stessa del concorso, la moglie rimasta invalida in seguito al dolore, cedendo quindi alla vendetta col catturare e torturare a morte l’assassino del figlio, riconosciuto senza dir nulla alla polizia, per ritrovarsi alla fine solo con la morte della moglie proprio il primo giorno della sospirata pensione – ha offerto una magistrale interpretazione. Con quei tratti assai attuali negli aspetti etico-sociali, quali l’italica ricerca della “Scorciatoia”, la sfiducia nella giustizia, la solitudine della grande città…

Bravi, accanto a Dapporto, gli altri interpreti Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Matteo Francomano e il “muto” (nei panni del giovane omicida del figlio) Federico Rubino.