Il basket a Rieti, ricomincia da qui

C’è una squadra di basket che sta indossando con onore i colori di Rieti: è l’Under 17 Eccellenza, targata quest’anno la Foresta. È composta da quindici atleti che con talento, passione e fantasia si sono laureati campioni d’inverno, vincendo dodici gare su quindici.

Quindici ragazzi che pochi giorni orsono hanno innalzato la coppa del 13° Memorial Iaia, uno dei trofei più prestigiosi per la categoria, e la scorsa domenica vincendo di venti lunghezze contro San Cesareo si sono classificati al primo posto del girone di andata del campionato.

Sono cestisti, classe ‘95-‘96, che solo a vederli giocare, nella giusta cornice del Palacordoni, unico santuario sportivo reatino lasciato intonso dalle vicissitudine economiche e politiche che tanti hanno allontanato dallo sport principe della nostra città, con la loro freschezza e il loro brio ci fanno riconciliare con la pallacanestro.

Lorenzo Carosi, Samuele Fabri, Lorenzo Vio, Leonardo Matteocci, Emanuele De Angelis, Hector Beltram, Simone Aguzzi, Luigi Tosti, Luca Faciolo, Francesco Magnanelli, Riccardo Rosati, Simone Annibaldi, Marco Tarani, Alessio Nobili e Raffaele Colantoni sono i nomi dei quindici giovani di razza che a una indomita passione per la pallacanestro, sotto l’esperta guida di coach Gianluca De Ambrosi, hanno messo le redini e con disciplina incanalato la loro energia in giochi di squadra e rotazioni che permettono ad ognuno di esprimere il proprio potenziale.

Interpreti di uno sport che è emozione e cuore a giocarlo e a vederlo, questi giovani eroi della palla a spicchi lottano, corrono, saltano, difendono e fanno tanto, tanto canestro. Hanno un pubblico affezionato, vivace e colorito, fatto di genitori, fratelli, zii, nonni ed amici, numericamente alla stregua delle più blasonate, ma abbandonate realtà reatine.

E comunque ne meritano di più, perché questi giovani, riuscitissimo esperimento dell’unione delle forze di tre società: Nuova Pallacanestro Contigliano, Willie Basket e la Foresta Rieti che hanno messo a disposizione i loro migliori talenti, non sono solo il futuro del basket reatino, ma sono il nostro presente, sono lo sport senza interessi altri, sono la medicina per gli arrabbiati e la cura per i delusi.

Forse si dovrebbe ricominciare da qui, proprio da questi ragazzi, perché Rieti, nonostante tutto, ama ancora molto la pallacanestro, la ama tanto da mandare i propri figli a giocarlo e tanto da riempire i palazzetti in occasione delle feste del minibasket. Rieti è piena di ex tifosi, quelli a cui è stato scippato un sogno e che crede che nessuno potrà restituirglielo.

Sbagliato. Eccolo qui. Se il basket era per tutti l’attesa della domenica, l’emozione della gara, il commento del lunedì, il sogno di una serie superiore, il ricordo delle coppe vinte e soprattutto il mezzo attraverso il quale Rieti poteva uscire dai confini di una conca isolata ed andare a presentarsi alla corte delle grandi: Bologna, Roma, Siena… sappiate che quando scende in campo l’Under 17 Eccellenza è un colpo di spugna sulla mediocrità, un sorso d’acqua sorgiva e una ventata d’aria fresca.

È certo: si può senz’altro ricominciare da qui, dai canestri di Carosi, dagli assist di Fabri, dai rimbalzi di Matteocci per poter tornare a sognare, insieme a questi giovani talenti nostrani, una Rieti del basket da esportare e davanti alla quale poter essere di nuovo fieri dei colori storici della nostra città.