Gruppo comunale di Protezione Civile: che fine ha fatto?

All’inizio del 2011, la Giunta Emili propose di fondare un gruppo di Protezione Civile comunale. Venne di conseguenza pubblicato un bando, al quale risposero circa 30 persone. I Volontari si trovarono quindi ad affrontare un corso di formazione propedeutico al funzionamento del gruppo, curato dal 118, dal personale Nbc della caserma Verdirosi, dal Corpo Forestale dello Stato, dal Gruppo Sommozzatori e dai Vigili del Fuoco di Rieti.

Fu un impegno che i volontari portarono avanti con convinzione, e a fronte del quale il Consiglio Comunale ha poi approvato, all’unanimità, il regolamento e l’istituzione del Gruppo di Protezione Civile. Del quale però, da allora, si è persa traccia.

La vicenda è stata portata alla nostra attenzione da Benito Rosati. L’instancabile “volontario per forza”, era infatti tra i cittadini che hanno partecipato all’intero percorso della Protezione Civile comunale. Ed è anche uno dei più arrabbiati per come la pratica è stata portata avanti dalla vecchia e dalla nuova amministrazione.

Benito, perché questo gruppo di volontari non riesce a entrare finalmente in funzione?

È quello che vorremmo sapere anche noi. Già con la precedente Amministrazione si percepivano evidenti malumori nei nostri confronti. Pare non ci fosse una linea politica condivisa sulla nostra esistenza. E anche con la Giunta attuale, le cose non sembrano essere cambiate.

Eppure la delibera che recepisce il regolamento del Gruppo è stata approvata all’unanimità e mai ritirata…

Infatti, e fu votata anche dall’attuale sindaco Simone Petrangeli. Ciò nonostante, anche dalla nuova Giunta veniamo trattati con sufficienza. E dire che invece il gruppo sarebbe di grande utilità. Basta guardare ai disagi che il maltempo di questi giorni ha causato in città. Non credo che le braccia e la competenza di trenta persone in più – appositamente formate – avrebbero fatto male.

Se non ricordo male, qualche intervento da parte vostra lo si è visto lo scorso inverno…

È vero, ma per l’appunto fu un gesto del tutto spontaneo. Ci rendemmo semplicemente conto che c’erano dei bisogni ai quali nessuno rispondeva e decidemmo di farci carico in prima persona di quello che potevamo.

Ma un dialogo con l’Amministazione ci sarà pure stato nel frattempo…

A settembre dello scorso anno, abbiamo chiesto un incontro con l’Amministrazione. Dopo una lunga attesa, dal Comune ci viene rivolto l’invito a nominare un nostro rappresentate, al quale l’Assessore Mezzetti fa sapere che il nuovo governo cittadino non ha alcun interesse nei confronti del gruppo. Di conseguenza ci consiglia di scioglierci e confluire in un’altra organizzazione già operativa. Una risposta francamente disarmante.

Come dire: “sedotti e abbandonati”?

In un certo senso è così. Ma noi non cediamo. Intanto perché crediamo che di un gruppo di Protezione Civile comunale ci sia un reale bisogno. E poi perché siamo convinti che gli atti di un Comune della Repubblica Italiana abbiano un valore. Un Comune non può prima invitare un gruppo di cittadini ad investire tempo, energie ed entusiasmo e poi dire: «scusate, ci abbiamo ripensato». Sono questi gli atteggiamenti che non rendono credibili le istituzioni. Non importa chi siede sulle poltrone. Noi, da cittadini, prendiamo sul serio gli impegni che sottoscriviamo, mentre chi comanda pare considerare le delibere del Consiglio Comunale al pari della carta straccia.